la civiltÃ nuragica - Sardegna Cultura

More documents

Recommendations

Info

Fig. 98. Fregio a dentelli della tomba di giganti di Noeddas Paulilatino (OR) Si tratta di rappresentazione della porta finta: la « porta inferi ». Lastre quadrangolari e pentagonali, hen ritagliate a scalpello, della « galleria » delle due tombe di Tamuli-Macomer mostrano rilievi in forme di ogiva, triangolare e d’uno schema quadrato che si restringe in alto a collo limitato da sgusci concavi come a figurare le spalle d’un antropomorfo stilizzato. Vi è contenuta un’oscura simbolica giocata su temi geometrici essenziali in armonia con l’estetica lineare della Fase III. Sono conformi a questo gusto una serie di pezzi architettonici, sagomati a scarpa o a gradini, verosimilmente appartenenti all’alzo della facciata della maggiore delle due sepolture di giganti di Biristeddi. Conosciamo sinora una ventina di tombe di stile « ortostatico-levigato », con stele o fregio a dentelli. Ve ne sono nel Fonnese, nelle Baronie, nell’altopiano di Sédilo e Paulilátino, nel Meilogu, nel Montiferru, nell’Ogliastra, ossia in una fascia centrale della Sardegna che va da costa a costa. Per lo più a questo tipo tombale si accompagnano betili troncoconici, lisci o segnati. Fig. 99. Fregio a dentelli della tomba di giganti S’ena ‘e s’olomo Sindia (NU) Fig. 100. Baunei, S. Pietro di Golgo: betilo antropomorfo 96
Fig. 101. Fregio a dentelli della tomba di giganti di Padru Ebbas, Fonni (NU) Appunto di 23 betili a tronco di cono oggi conosciuti, in massima parte di basalto (ne ricordo la simbologia cromatica), 13 mostrano succinti particolari figurativi che riflettono concezioni del sacro rese astrattamente come di norma. I più sono variati da tre a cinque incavi rotondi o quadrangolari, situati tutto all’intorno nel terzo superiore delle pietre ben tagliate e profilate. Adduco esemplari delle tombe di Perclu Pes- Paulilátino, Sòlene-Macorner, Oragiana- CUglieri. Alti da m. 1,05 a 1,93 con circonferenza media di rn. 1,75, i tre quarti del giro sono finemente levigati. La parte restante rimane liscia, allo stato naturale della pietra, con lo ta’co netto d’un riquadro trapezoidale che appiattisce decisrrnente il solido rotondo. Uno dei tre betili di Perdu Pes ed uno dei cinque di Oragiana presentano nel pieno centro della sommità una bozza tondeggiante in rilievo d’incerto significato. Il volume troncoconico stilizza una sagoma umana, la parte piatta rappresentando il petto e il resto convesso il dorso. Il simulacro antropomorfo è perfezionato dalla rappresentazione degli incavi-occhi, suggerenti, nella pluralità anormale, un essere sovrumano, la vista del quale acquisisce un caratteristico valore simbolico, funzionale all’ideologia magico-religiosa. Poiché i monoliti del genere stanno in contiguità topografica ed in rapporto ideale con tombe di giganti di squisita fattura, sorge l’ipotesi d’una immagine di divinità, non sappiamo se maschile o se femminile, che ha occhi dappertutto, che vede tutto alIiigiro come si addice a un guardiano del sepolcro, a un custode potente e terribile che vigila, con occhi sempre aperti, sulla comunità dei morti sepolti nella tomba monumentale. Essi vengono protetti e difesi, per la presenza materiale e ideale di questi esseri o spiriti della pietra, da tutti i pericoli fisici e psichici. Non è da escludere un’affinità tra le immagini betiliche protosarde con molti occhi e gli idoli di segno oculiforme (cosidetti « facce-occhi ») di area europea occidentale, più frequenti nella Spagna del sud durante l’età del rame. Il movimento ideologico-religioso che, a cavallo tra il III e il II millennio a.C., divulgava in Europa, via mare, lo specifico concettuale d’una divinità caratterizzata dal valore dato ai suoi occhi (valore fortemente sciamanico), toccò anche la Sardegna. E’ significativo un ciottolo idoliforme dall’abitato prenuragico a cultura Ozieri, di Puisteris-Mògoro, sulla cui liscia superficie spiccano due cavità oculari. Vi si può riconoscere un betilo in miniatura che, nella forma troncoconica tondeggiante alla base e per gli occhi grandi e profondi sotto la sommità piatta, pare il prototipo degli imponenti idoli di basalto messi a guardia delle tombe megalitiche dell’avanzata età nuragica. Ma in questi ultimi, sulla tradizione si innesta la novità della moltiplicazione oculare, idea precedentemente ignota, per quanto sembra, sia alle regioni europee sia alla stessa Sardegna che pure conosce l’iterazione, a scopo magico-riproduttivo, di altri simboli religiosi (ad esempio, le protomi bovine degli ipogei). Invece, nella stessa età nuragica, il concetto ripetitivo degli occhi lo si rivede in periodo successivo a quello dei betili, in un elemento architettonico in calcare dal pozzo sacro di S. Vittoria-Serri. I 97
Page 1:
SARDEGNA ARCHEOLOGICA Reprints e st
Page 5 and 6:
La civiltà nuragica ha sempre cost
Page 7:
genea e dinamica di una civiltà ch
Page 10 and 11:
tempi più remoti e alla civiltà n
Page 13 and 14:
Età del Bronzo Fase 1: 1800-1500 a
Page 15 and 16:
Fig. 3. Pianta dello «pseudonuragh
Page 17 and 18:
neo-calcolitiche, ma anche con appo
Page 19 and 20:
La trasposizione architettonica, da
Page 21 and 22:
Fig. 10. Ceramiche di cultura Bonna
Page 23 and 24:
«allée», contemporanea o di poco
Page 25 and 26:
alternatamente lisci e tratteggiati
Page 27 and 28:
acuta e drammatica, in queste popol
Page 29 and 30:
venzione di tecniche operatorie che
Page 31 and 32:
Fig. 23. Planimetrie di nuraghi sem
Page 33 and 34:
Fig. 26. Interno della tomba di Cam
Page 35 and 36:
Montiferru); la linea d’inclinazi
Page 37 and 38:
scala di corridoio), a 1,45 di Sant
Page 39 and 40:
no lo svolgimento nel tempo del sem
Page 41 and 42:
« lotofagi » anziché di guerrier
Page 43 and 44:
eale, confortevole e igienica pur n
Page 46 and 47: Fig. 42. Ingresso visto dall’inte
Page 49 and 50: dei quali, a differenza dei primiti
Page 51 and 52: nufatto aperto in roccia nella Fase
Page 53 and 54: Fig. 50. Pianta e sezione del nurag
Page 55 and 56: facciata senza stele a filari, ment
Page 57 and 58: concettuale che, nel nuraghe, tramu
Page 59 and 60: Fig. 53. Sardegna nord-occidentale:
Page 61 and 62: invece è la statura di donne dell
Page 63 and 64: Fig. 54. Pianta e sezione del pozzo
Page 65 and 66: fasce del sistema difensivo concent
Page 67 and 68: Fig. 60. Volta a tholos del nuraghe
Page 69 and 70: schema cadenzato cli cortine e torr
Page 71 and 72: sui contadini e pastori delle immed
Page 73 and 74: Fig. 69. Veduta aerea del nuraghe L
Page 75 and 76: Fig. 71. Nuraghe Santa Barbara di M
Page 77 and 78: spiane e, sebbene eccezionale, un t
Page 79 and 80: Fig. 76. Veduta aerea del nuraghe S
Page 81 and 82: zioni e nella ricchezza dei contenu
Page 83 and 84: Fig. 80. Veduta aerea del complesso
Page 85 and 86: Fig. 82. Veduta aerea del villaggio
Page 87 and 88: Fig. 84. Tegame con decorazione a p
Page 89 and 90: Fig. 86. Sassari, Museo Archeologic
Page 91 and 92: Fig. 89. Vaso a bollilatte dal nura
Page 93 and 94: Fig. 93. Sassari, Museo Archeologic
Page 95: Fig. 96. Sassari, Museo Archeologic
Page 99 and 100: Fig. 103. Fregio a dentelli archi m
Page 101 and 102: Fig. 107. Tomba di giganti di Bidis
Page 103 and 104: Fig. 110. Luogosanto, loc. Balaiana
Page 105 and 106: Fig. 112. Pianta e sezioni dello ps
Page 107 and 108: Fig. 114. Ceramiche del villaggio n
Page 109 and 110: toria, a m. 978 di quota, non dista
Page 111 and 112: so e bellicoso dei costruttori dell
Page 113 and 114: 1227), mostrano un grande dinamismo
Page 115 and 116: Fig. 126. Veduta area del villaggio
Page 117 and 118: Fig. 128. Tempietto in località Ma
Page 119 and 120: Fig. 131. Lingotto di rame di tipo
Page 122 and 123: Fig. 135. Cagliari, Museo Archeolog
Page 124 and 125: uno o due occhielli e nervature sul
Page 126 and 127: Fig. 140. Impugnature di spade dal
Page 128 and 129: verebbe conferma nella tradizione s
Page 130 and 131: Fig. 146. Usini loc. S’Iscia ‘e
Page 132 and 133: Cavalupo-Vulci, insieme a preziosi
Page 134 and 135: servile, e ai calcheutòi per una p
Page 136 and 137: Fig. 149. Bacili bronzei con attacc
Page 138 and 139: Fig. 151. Vasi piriformi con decora
Page 140 and 141: Fig. 154. Brocche askoidi da S. ana
Page 142 and 143: Fig. 157. Brocca askoide in bronzo
Page 144: microgranulari, superfici nocciola
Page 147 and 148:
Fig. 165. Frammento di ansa con dec
Page 149 and 150:
Fig. 169. Sassari, Museo Archeologi
Page 152 and 153:
Fig. 174. Vasi inglobati in unno st
Page 154 and 155:
Fig. 178. Cagliari, Museo Archeolog
Page 156 and 157:
Page 158 and 159:
Page 160 and 161:
Fig. 186. Ceramiche dalla capanna 1
Page 162 and 163:
Fig. 188. Pianta, sezione e ricostr
Page 164 and 165:
Fig. 191. Pozzo sacro di Su Tempies
Page 166 and 167:
166
Page 168 and 169:
La continuità progressiva e divers
Page 170 and 171:
mammillari, le seconde da disegni g
Page 172 and 173:
Fig. 199. Serri (NU): santuario nur
Page 174 and 175:
Fig. 202. Pianta e sezioni della fo
Page 176 and 177:
tonda per la riunione federale dei
Page 178 and 179:
Caombus, vi sono nicchie alle paret
Page 180 and 181:
Page 182 and 183:
Page 184:
Fig. 216. Sasari, Museo Archeologic
Page 188:
Page 191 and 192:
Page 194:
Page 198 and 199:
Page 200 and 201:
torno a un’idea totalizzante, ma
Page 202 and 203:
Page 204 and 205:
eroico, sovrastrutturale e superior
Page 206 and 207:
Page 208 and 209:
Fig. 246. Capanne nuragiche nella d
Page 210 and 211:
igliamento, certi attributi e il ge
Page 212 and 213:
arcaico tipo di centauro ciprioto.
Page 214 and 215:
economica, la povertà endemica-sar
Page 216 and 217:
sonaggio maschile, che è un grumo
Page 218 and 219:
Fig. 236. REcinti nuragici: 1. Badd
Page 220 and 221:
220
Page 222 and 223:
G. LILLIU, Civiltà, p. 91 SS., 300
Page 224 and 225:
gicc’ « St. S. », X11-XIII. 1,
Page 226 and 227:
Sulle brocche a becco sarde in Etru
Page 228 and 229:
Riguardo il sacello rettangolare di
Page 230 and 231:
G. Lii.i.iu, Sculture cit., n. 191;
Page 232 and 233:
L’Autore ringrazia sentitamente i
Page 234 and 235:
234
Page 236 and 237:
Deberg J., 230 Decimoputzu, 51, 139
Page 238 and 239:
S. Simeone, 219 S. Teresa di Gallur
Page 240 and 241:
240
Page 242:
Finito di stampare nel mese di apri
show all

la civiltÃ nuragica - Sardegna Cultura

Create successful ePaper yourself

Delete template?

Save as template?