la civiltà nuragica - Sardegna Cultura
la civiltà nuragica - Sardegna Cultura
la civiltà nuragica - Sardegna Cultura
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
centrosettentrionale, mentre è eccezionale<br />
nel Sud dove forse è stata importata.<br />
Il repertorio litico e ceramico del nuraghe<br />
Chessedu si ritrova, quasi per intero,<br />
nello strato profondo del nuraghe Albucciu,<br />
sopra citato. Si hanno in più, di pietra, macinelli<br />
e accette e utensili di ossidiana e cal<br />
cedonio, e una foggia di fornello tripode tra<br />
le ceramiche. Il nuraghe Albucciu (fig. 83)<br />
rappresenta un significativo esempio di<br />
compromesso architettonico tra <strong>la</strong> forma del<br />
nuraghe a torre con « tholos » e quel<strong>la</strong> dello<br />
pseudonuraghe. La forte massa ellittica, di<br />
granito, di m. 23,50 di lunghezza x 11,50 di<br />
<strong>la</strong>rghezza e 7 m. d’altezza residua massima,<br />
dello pseudonuiaghe ha <strong>la</strong> forma esterna allungata<br />
e non molto elevata con strutture<br />
piuttosto grezze e, nell’interno, <strong>la</strong> richiamano<br />
il dispositivo dell’ingresso limitato da<br />
cunicoli e cellette anguste, <strong>la</strong> sca<strong>la</strong> frontale,<br />
i vani a capanna con tetto stramineo intonacato<br />
emergenti nel piano superiore col terrazzo<br />
sospeso su piccole rozze mensole; (v.<br />
il Brunku Màdugui). L’influenza del nuraghe<br />
a « tholos » si manifesta nel taglio<br />
trapezoidale delle porte, quel<strong>la</strong> d’ingresso<br />
sormontata da spiraglio di scarico;<br />
nell’accorgimento del condotto, subito dopo<br />
l’entrata, per farvi scorrere <strong>la</strong> fune su cui<br />
oscil<strong>la</strong>va <strong>la</strong> pesante <strong>la</strong>stra lignea del portone<br />
(v. l’ingresso a fior di suolo del bastione del<br />
Su NuraxiBarùrnini); nel<strong>la</strong> teoria delle mensole;<br />
più decisamente nel<strong>la</strong> forma di cellette<br />
e nicchiette con <strong>la</strong> copertura a falsa cupo<strong>la</strong>,<br />
per quanto l’ogiva sia stata appiattita<br />
troncando<strong>la</strong> fuori del comune una grande<br />
<strong>la</strong>stra (influsso dell’architettura a so<strong>la</strong>io<br />
piano).<br />
Più ovviamente, <strong>la</strong> fusione,<br />
possibilmente cominciata a verificarsi nel<strong>la</strong><br />
Fase III, tra le due forme architettoniche,<br />
appare negli edifizi dove lo schema dello<br />
pseudonuraghe, con <strong>la</strong> « galleria » transettata<br />
da celle e provvista talora di sca<strong>la</strong> <strong>la</strong>terale,<br />
si addossa, come i corpi aggiunti dei<br />
nuraghi plurimi, all’antica torre cupo<strong>la</strong>ta, e<br />
funge da elemento di passaggio e di ingresso<br />
a quest’ultima, di cui amplia lo spazio.<br />
Basti citare, per esemplificazione, i monumenti<br />
a schemi innestati di Gurti Acqua-<br />
Nurri, Krástu<strong>la</strong>-Bonàrcaclo, Su M1linu-<br />
Vil<strong>la</strong>novafraiica, Tanca Manna-Formi ecc.<br />
Sono fabbriche che, se non raggiungono il<br />
rilievo monumentale e <strong>la</strong> complessità<br />
costruttiva dei maggiori nuraghi multipli,<br />
segnano, tuttavia, un’emergenza soprattutto<br />
a riscontro, quando sono presenti, delle<br />
capanne dei dipendenti vil<strong>la</strong>ggi e delle connesse<br />
tombe di giganti (Tanca Manna). In<br />
questi edifizi, il carattere di abitazione, con<br />
spazi cli deposito di risorse alimentari e di<br />
attrezzi, fa premio sul<strong>la</strong> funzione di controllo<br />
(che pure continua a esistere), mentre<br />
si dilegua lo scopo del<strong>la</strong> difesa organizzata,<br />
a grande spiegamento di forze militari.<br />
Fenomeni cli ritardo e forse anche una<br />
sorta di revival architettonico dell’antico<br />
possono spiegare <strong>la</strong> sopravvivenza, se non<br />
pure <strong>la</strong> costruzione a nuovo nel<strong>la</strong> Fase III,<br />
del<strong>la</strong> forma a se stante dello pseudonuraghe.<br />
Ne dà prova il Peppe Gallu di Un (fig.<br />
112): un edilizio rotondo che si assomiglia<br />
all’esterno al nuraghe c<strong>la</strong>ssico monotorre,<br />
di m. 12,40/11,55 di diametro al<strong>la</strong> base, ora<br />
alto al<strong>la</strong> sommità svettata m. 5,80 con inclinazione<br />
di muro di 10% in opera rozza<br />
di trachite. Due aperture sopraelevate di in.<br />
l,60/,50, come quelle degli pseudonuraghi<br />
Mesu e Rios-Scanu Montiferru e Scneghe-<br />
Suiìi,introducono a due anditi che si riuniscono<br />
in uno ascendente in curva verso il<br />
terrazzo; a destra, nel<strong>la</strong> struttura del<strong>la</strong> torre,<br />
una celletta oblunga in aggetto di m.<br />
2,40 x 1,50. L’insieme, che rive<strong>la</strong> prudenza<br />
e scarsa perizia costruttiva nell’angustia<br />
dei vani e nel rialzo degli ingressi (sul<br />
quale però può avere influito il fattore igienico<br />
di tenere gli ambienti sollevati da terra<br />
per ragioni di umidità), ricorda assai da<br />
vicino il ia<strong>la</strong>ioi di Fontredones de Baix-<br />
78