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la civiltà nuragica - Sardegna Cultura

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Fig. 216. Sasari, Museo Archeologico Nazionale: segio in<br />

arenaria dal<strong>la</strong> capanna delle riunioni di Pa<strong>la</strong>mvera Alghero<br />

(SS) Alt. cm 42.<br />

organiche al<strong>la</strong> religione di cui sono, in qualche<br />

modo, formalizzazioni ufficiali e rituali<br />

nel<strong>la</strong> sfera d’un sacro <strong>la</strong>rgamente e profondamente<br />

consumato, nello spirito e nel<strong>la</strong> esteriorità<br />

materiale, sia dalle c<strong>la</strong>ssi di potere sia<br />

dalle comunità popo<strong>la</strong>ri.<br />

Resta sempre discutibile l’idea, manifestata<br />

da studiosi nel secolo scorso e in questo,<br />

di individuare divinità vere e proprie in alcune<br />

figurine. Però statuine come il tipo di<br />

guerriero iperantropico con quattro occhi e<br />

quattro braccia di Abini-Teti, l’Essere antropozoomorfo<br />

di Santu Lisci-Iule, immamaschili<br />

e femminili nude di carattere apotropaico,<br />

non appartenenti al reale, sono da<br />

collocarsi in un genere e a un livello ideologico<br />

prossimi al « divino ». Sono piccoli<br />

simu<strong>la</strong>cri di forze oscure di natura eroica o<br />

dernoniaca, di mediazione tra il .soprannaturale<br />

e l’umano o oltre l’umano in un<br />

piano metafisico.<br />

In alcuni bronzi è presente una complessa<br />

simbologia magico-religiosa, dietro cui<br />

stanno princìpi se non esseri divini. Si tratta<br />

di oggetti sacri, esposti nelle cerimonie o<br />

portati in parate processionali, significanti<br />

una liturgia carica di allusioni a un mondo<br />

animato dagli spiriti del<strong>la</strong> natura terrena o da<br />

entità celesti ed infere terribili, da cui ci si<br />

vuole difendere o che si intende p<strong>la</strong>care con<br />

arcani incantesimi e pratiche superstiziose.<br />

Una simbologia so<strong>la</strong>re si può nascondere<br />

in due rotelline radiate, una dal livello archeologico<br />

superiore del nuraghe Albucciu,<br />

l’altra dall’atrio del pozzo sacro di Serri, quest’ultima<br />

immersa nell’impiombatura che <strong>la</strong><br />

fissava al<strong>la</strong> tavo<strong>la</strong> d’esposizione (Vili-VII<br />

secolo a.C.). All’ideologia magico-religiosa<br />

«taurina » dà segno uno schema di corna su<br />

bastta lentico<strong>la</strong>re, dal tempio a pozzo di<br />

Olmedo, riproduzione in piccolo di grandi «<br />

corna di consacrazione » in legno, come<br />

quelle del<strong>la</strong> religione minoica. La stessa<br />

ideologia è manifesta in un oggetto lhurgico<br />

(forse insegna processionale) di Santa Maria<br />

di Tergu-Castelsardo. Figura una protome<br />

bovina, con una testina antropomorfa in rilievo<br />

sul<strong>la</strong> fronte del<strong>la</strong> protome, simbolo d’un<br />

essere di duplice natura, con tratti umani e<br />

animaleschi al<strong>la</strong> guisa del « mostro» di Nule.<br />

Una e<strong>la</strong>borata quanto totalmente inafferrabile<br />

specu<strong>la</strong>zione teologica o misteriosofica sta<br />

al<strong>la</strong> base di arredi liturgici di Santa Maria di<br />

Tergu e di Sos Cunzados-Padna. Il primo è<br />

un elemento a sommità lunata (o a forcel<strong>la</strong>)<br />

con i bracci finienti in minuscole ghiere<br />

sagomate e il fusto segnato da un volto<br />

umano per parte e da schemi puntinati di<br />

pugnali e aste cornute tutto all’ingiro.<br />

L’insegna di Padria è costituita da una triplice<br />

spada, con <strong>la</strong> mediana sormontata da una<br />

p<strong>la</strong>cca con sportellini che si aprono a riscontro,<br />

guarnita in alto da una doppia protome<br />

cervina e da un pugnale terminale e in basso<br />

da linguette pendule accettiformi. Infine, è da<br />

ricordare un oggettino votivo del santuario di<br />

Abini, che rappresenta un duplice betilo con<br />

inizio di antropomorfismo, poiché sono indicati<br />

sofrimariamcnte i piedi del<strong>la</strong> figura: è<br />

Fig. 217. Cagliari, Museo Archeologico Nazionale: testa in<br />

arenaria di guerriero, da monti Prama Cabras (OR)<br />

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