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la civiltà nuragica - Sardegna Cultura

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venzione di tecniche operatorie che raggiungono<br />

<strong>la</strong> sofisticata pratica del<strong>la</strong> trapanazione<br />

del cranio umano in vita. Lo stesso<br />

costume del<strong>la</strong> deposizione funeraria, consistente<br />

nel mettere nei sepolcri (allées,<br />

tombe di giganti, ipogei) solo il cranio e poche<br />

ossa, indica un modo sbrigativo di togliersi<br />

il morto o l’ucciso, diverso da quando,<br />

nei tempi del<strong>la</strong> grande pace neoliticacalcolitica,<br />

il defunto si deponeva intero e<br />

ben composto con tutto il corredo per <strong>la</strong> vita<br />

nell’oltretomba. Adesso c’è, al contrario, il<br />

terrore che il morto, quasi nemico, ritorni tra<br />

i vivi e si vendichi e, allora, lo si nasconde e<br />

lo si carica d’un cumulo di rozze pietre, in<br />

una sorta di <strong>la</strong>pidazione rituale (ipogei di Su<br />

Crucifissu di Sassari).<br />

Si capisce che genti così forti e decise ad<br />

affermarsi e perpetuare nel tempo <strong>la</strong> dignità<br />

propria e del gruppo, dopo aver usato come<br />

sepolcri, in principio appena venuti, le grotticelle<br />

artificiali costruite dalle popo<strong>la</strong>zioni di<br />

culture Ozieri, Monte C<strong>la</strong>ro e Abealzu-<br />

Filigosa e adoperate anche dai gruppi umani<br />

a cultura « beaker », abbiano scelto ed infatizzato<br />

il genere megalitico, erigendo tombe<br />

miste ipogee-dolmeniche, allées couvertes,<br />

ciste dolmeniche e tombe di giganti di vario<br />

tipo. Non meglio, espressioni monumentali<br />

rispondevano a caratteristiche psicologiche e<br />

motivazioni ideali severe e semplici come <strong>la</strong><br />

stessa religione che si ritrovava nell’antica<br />

forma del menhir, di pietra ed anche di legno,<br />

concepito come idolo a se stante, in valenza<br />

so<strong>la</strong>re o sessuale o altra o associato, come<br />

abbiamo visto, ai sepolcri prossimi talvolta o<br />

dentro le aree sacre dei centri abitati.<br />

Fig. 22. Pianta e sezione del<strong>la</strong> «tomba di giganti» di<br />

Aiodda, Nural<strong>la</strong>o (NU) (ril. Atzeni)<br />

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