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rivista italiana di economia demografia e statistica - Sieds

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108<br />

Volume LXIII nn. 3-4 – Luglio-Dicembre 2009<br />

Le formule così espresse <strong>di</strong> P e P’ forniscono l’informazione sia<br />

dell’estensione della povertà q/n, sulla gravità o income-gap della povertà:<br />

⎛ Z − m ⎞<br />

⎜ ⎟<br />

⎝ z ⎠<br />

In altri termini P misura la gravità del fenomeno della povertà e P’ misura la<br />

gravità del fenomeno della povertà, tenendo conto del grado <strong>di</strong> <strong>di</strong>suguaglianza<br />

nella <strong>di</strong>stribuzione del red<strong>di</strong>to pro-capite.<br />

Definiamo invece M un in<strong>di</strong>ce dato da:<br />

( Z − m)<br />

q<br />

M = (12)<br />

nμ<br />

dove μ è il red<strong>di</strong>to me<strong>di</strong>o pro-capite all’interno della collettività.<br />

Esso misura la quota dell’income-gap della povertà rispetto al red<strong>di</strong>to<br />

complessivo della popolazione considerata.<br />

Inoltre F misura la quota del red<strong>di</strong>to dei « non poveri» necessaria per portare il<br />

red<strong>di</strong>to delle unità povere al livello della linea della povertà.<br />

q( Z − m)<br />

F = (13)<br />

n μ − mq<br />

Inoltre:<br />

q[ Z − m( 1−<br />

G)<br />

]<br />

M ' =<br />

(14)<br />

nμ<br />

q[ Z − m( 1−<br />

G)<br />

]<br />

F' =<br />

(15)<br />

nμ<br />

− mq<br />

Per tali parametri, conviene far presente due riflessioni;<br />

- la prima è che le formule non devono essere interpretate come in<strong>di</strong>ci <strong>di</strong><br />

povertà, quanto piuttosto come in<strong>di</strong>catori delle possibilità <strong>di</strong> alleviamento<br />

del fenomeno. Infatti potrebbe accadere che, fermo restando il livello e la<br />

<strong>di</strong>stribuzione dei red<strong>di</strong>ti dei poveri, aumenti il red<strong>di</strong>to <strong>di</strong> una o più persone<br />

non povere con conseguente aumento del denominatore delle due formule<br />

e <strong>di</strong>minuzione del valore dei due in<strong>di</strong>ci, mentre in effetti la povertà non<br />

risulterà <strong>di</strong>minuita.<br />

- La seconda osservazione riguarda il fatto che gli in<strong>di</strong>ci delle due predette<br />

formule possono risultare superiori all’unità ove la linea della povertà (Z)<br />

sia fissata ad un livello sufficientemente più elevato del red<strong>di</strong>to me<strong>di</strong>o ( μ )<br />

della collettività considerata.<br />

In questo caso, infatti, l’income-gap della povertà potrebbe superare il red<strong>di</strong>to<br />

dei non-poveri o ad<strong>di</strong>rittura il red<strong>di</strong>to totale della società.<br />

(11)

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