rivista italiana di economia demografia e statistica - Sieds
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Rivista Italiana <strong>di</strong> Economia Demografia e Statistica 175<br />
<strong>di</strong> aiuti a cui gli in<strong>di</strong>vidui possono fare affidamento in caso <strong>di</strong> bisogno (amici,<br />
parenti, vicini), e un in<strong>di</strong>catore che rileva il fatto <strong>di</strong> vivere o meno insieme al<br />
partner. Infine, l’elemento territoriale è stato in questo caso preso in considerazione<br />
introducendo nei modelli delle dummy riguardanti l’area vaste <strong>di</strong> appartenenza. Le<br />
analisi sono state controllate per sesso ed età dei rispondenti. I risultati dei modelli<br />
stimati per ognuno dei tre in<strong>di</strong>catori risposta sono presentati in termini <strong>di</strong> odd ratio<br />
nei graff. a,b,c della Figura 1. I grafici riportano i risultati solamente per le variabili<br />
risultate essere <strong>statistica</strong>mente significative dopo la stima dei modelli.<br />
Per quanto riguarda la percezione della salute (grafico a. della Figura 1) la<br />
nostra analisi conferma che anche in Toscana il rischio <strong>di</strong> una cattiva percezione<br />
della salute è maggiore per le donne e cresce all’aumentare dell’età (Istat 2007), in<br />
maniera rilevante soprattutto per gli ultra-ottantenni. Anche un basso titolo <strong>di</strong><br />
stu<strong>di</strong>o rappresenta un fattore <strong>di</strong> svantaggio in termini <strong>di</strong> percezione della salute: in<br />
particolare, rispetto a un in<strong>di</strong>viduo con un titolo <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o alto (<strong>di</strong>ploma superiore o<br />
laurea), coloro che hanno un titolo <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o me<strong>di</strong>o (licenza me<strong>di</strong>a) hanno un<br />
rischio più alto del 50% <strong>di</strong> percepire cattive con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> salute, rischio che sale al<br />
70% per livelli <strong>di</strong> istruzione inferiori (licenza elementare o nessun titolo).<br />
L’avere con<strong>di</strong>zioni abitative non ottime e il non poter contare su aiuto <strong>di</strong> amici,<br />
parenti e vicini in caso <strong>di</strong> necessità, sono altri due fattori che influiscono<br />
negativamente sulla percezione della salute, seppure con valori non particolarmente<br />
elevati (O.R. rispettivamente pari a 1.3 e 1.5), mentre il fatto <strong>di</strong> vivere con il<br />
partner non ha un effetto significativo sulla percezione del proprio stato <strong>di</strong> salute.<br />
Un elemento che emerge essere legato alla cattiva percezione delle con<strong>di</strong>zioni<br />
<strong>di</strong> salute è l’insod<strong>di</strong>sfazione riguardo la propria situazione economica: coloro che<br />
<strong>di</strong>chiarano che le risorse economiche a <strong>di</strong>sposizione della famiglia sono scarse o<br />
insufficienti hanno un rischio 3.5 volte superiore <strong>di</strong> percepire anche con<strong>di</strong>zioni<br />
negative <strong>di</strong> salute, rispetto a coloro che considerano la propria con<strong>di</strong>zione<br />
economica ottima o adeguata. Infine, è interessante notare la significatività<br />
dell’interazione tra le risorse economiche e l’area vasta in cui l’in<strong>di</strong>viduo risiede:<br />
questo risultato implica che, mentre in generale la scarsità <strong>di</strong> risorse economiche<br />
aumenta il rischio <strong>di</strong> cattiva percezione della salute, questo rischio è <strong>di</strong>verso<br />
secondo l’area vasta <strong>di</strong> residenza. In particolare, il modello stimato mostra un<br />
rischio inferiore per gli in<strong>di</strong>vidui che risiedono nelle aree vaste non contigue<br />
all’area metropolitana fiorentina (utilizzata come riferimento nell’analisi).<br />
Se consideriamo come in<strong>di</strong>catore delle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> salute la presenza <strong>di</strong><br />
multicronicità, anche in questo caso la donna ha un rischio quasi doppio rispetto<br />
all’uomo <strong>di</strong> avere 3 o più malattie croniche, e a parità <strong>di</strong> altre con<strong>di</strong>zioni l’età<br />
rappresenta il fattore <strong>di</strong> rischio principale (graf. b. della Figura 1). Anche le<br />
variabili relative alle reti <strong>di</strong> sostegno <strong>di</strong>sponibile in<strong>di</strong>cano un rischio <strong>di</strong> <strong>di</strong>sabilità