rivista italiana di economia demografia e statistica - Sieds
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Volume LXIII nn. 3-4 – Luglio-Dicembre 2009<br />
precedentemente determinata, le famiglie sono state <strong>di</strong>stinte tra povere e non<br />
povere e si è ottenuta una stima dell’incidenza della povertà tra gli stranieri in<br />
Lombar<strong>di</strong>a pari al 30,8%. Tale valore appare molto elevato se paragonato con il<br />
dato della popolazione complessiva: infatti, per il Nord Italia nel 2006 si è<br />
registrata una percentuale <strong>di</strong> poveri pari al 5,5 (Banca d’Italia, 2008).<br />
Le elaborazioni fin qui commentate hanno consentito <strong>di</strong> classificare gli<br />
intervistati come poveri o non poveri adottando, come unica variabile <strong>di</strong><br />
riferimento, il red<strong>di</strong>to familiare equivalente al lordo delle rimesse.<br />
La consapevolezza che la con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> in<strong>di</strong>genza si configura come<br />
multi<strong>di</strong>mensionale e non può, quin<strong>di</strong>, essere misurata soltanto in base alle risorse<br />
finanziarie ha reso, però, necessario, come già effettuato in precedenti occasioni<br />
(Chelli, Paterno, 2002; 2006), considerare anche altri aspetti inerenti gli standard <strong>di</strong><br />
vita degli extracomunitari osservati. In quest’ottica, si è voluto osservare un<br />
ventaglio più ampio <strong>di</strong> caratteristiche degli intervistati, <strong>di</strong>verse dal red<strong>di</strong>to e<br />
finalizzate ad evidenziare la presenza <strong>di</strong> povertà “specifiche”. È stata quin<strong>di</strong><br />
eseguita un’analisi <strong>di</strong>scriminante (d’ora in poi AD), su una batteria <strong>di</strong> 46 variabili<br />
esplicative, delle quali soltanto 9 (per la loro descrizione cfr. par. 4) sono risultate<br />
significative 2 . Partendo quin<strong>di</strong> dalla classificazione (iniziale), ottenuta in base<br />
all’ISPL, l’analisi <strong>di</strong>scriminante è stata reiterata (Merlini, 1992), al fine <strong>di</strong> produrre<br />
una classificazione stabile (finale) 3 che esprimesse essenzialmente la variabilità<br />
delle <strong>di</strong>mensioni selezionate.<br />
Tale classificazione finale è stata quin<strong>di</strong> “incrociata” con quella ottenuta<br />
me<strong>di</strong>ante l’ISPL, in modo da separare coloro che sono risultati poveri,<br />
contemporaneamente, dal punto <strong>di</strong> vista “sociale” e “finanziario”, sia da quanti<br />
sono stati definiti in<strong>di</strong>genti con riferimento ad uno solo dei due aspetti, sia infine da<br />
coloro che non sono poveri in relazione ad entrambi. Le proporzioni assunte dai<br />
gruppi così formati (tab. 4), mostrano innanzitutto che, al 44,1% <strong>di</strong> intervistati<br />
definiti come non poveri secondo ambedue i meto<strong>di</strong> utilizzati, si contrappone il<br />
16,5% <strong>di</strong> extracomunitari poveri finanziariamente e socialmente. Ciò sembrerebbe<br />
in<strong>di</strong>care che, in un’ampia quota <strong>di</strong> casi, alla <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> maggiori red<strong>di</strong>ti<br />
corrispondono migliori con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> vita e, in una proporzione più ristretta, alla<br />
scarsità <strong>di</strong> introiti monetari si associa una precarietà negli stili <strong>di</strong> vita.<br />
Nonostante ciò, il 25,1% degli in<strong>di</strong>vidui osservati, pur <strong>di</strong>sponendo <strong>di</strong> red<strong>di</strong>ti non<br />
significativamente esigui, viene classificato come in<strong>di</strong>gente poiché contrad<strong>di</strong>stinto<br />
da <strong>di</strong>fferenti povertà nelle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> vita. L’esistenza <strong>di</strong> tale gruppo, che<br />
2 Per la scelta delle variabili è stato utilizzato il metodo stepwise basato sulla variabile<br />
lambda <strong>di</strong> Wilks.<br />
3 La classificazione finale è una classificazione che rimane stabile alle iterazioni successive<br />
dell’AD (ossia presenta un errore <strong>di</strong> classificazione nullo).