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rivista italiana di economia demografia e statistica - Sieds

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Rivista Italiana <strong>di</strong> Economia Demografia e Statistica 25<br />

3. Povertà red<strong>di</strong>tuale e povertà negli standard <strong>di</strong> vita<br />

Quando ci si accinge a stimare l’incidenza della povertà in riferimento ad un<br />

particolare collettivo è necessario scegliere l’approccio da seguire, non esistendo,<br />

infatti, al momento attuale, un’unica metodologia. Tuttavia, a livello nazionale ed<br />

internazionale, il metodo maggiormente utilizzato si basa sull’International<br />

Standard of Poverty Line (ISPL). Tale approccio si fonda sull’in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong><br />

una linea <strong>di</strong> povertà relativa calcolata per la popolazione residente. Tale linea può<br />

essere stimata sulla base dei red<strong>di</strong>ti o in alternativa dei consumi familiari e<br />

permette <strong>di</strong> <strong>di</strong>stinguere le famiglie povere dalle famiglie non povere.<br />

Volendo stimare l’incidenza della povertà tra gli stranieri presenti in<br />

Lombar<strong>di</strong>a, si è ritenuto opportuno in primo luogo verificare l’applicabilità <strong>di</strong> tale<br />

metodologia. Il primo passo è consistito nella scelta della variabile <strong>di</strong> riferimento<br />

per l’analisi. A tal riguardo, è stato da più parti evidenziato come gli stranieri<br />

mostrino modelli <strong>di</strong> consumo particolari, connotati da una maggiore propensione al<br />

risparmio rispetto alla popolazione autoctona e dall’invio <strong>di</strong> rimesse, anche ingenti,<br />

al paese d’origine (Barsotti, Moretti, 2004). Inoltre la con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> povertà, in<br />

molti casi, può essere percepita dalla popolazione immigrata come una fase<br />

necessaria e transitoria del progetto migratorio. Muovendo da tali considerazioni, si<br />

è ritenuto più opportuno riferire l’analisi ai red<strong>di</strong>ti dei citta<strong>di</strong>ni stranieri, definendo<br />

come “povere” le famiglie <strong>di</strong> due componenti che <strong>di</strong>spongono <strong>di</strong> red<strong>di</strong>ti non<br />

superiori al red<strong>di</strong>to me<strong>di</strong>o pro-capite nazionale.<br />

Per procedere alla stima della soglia <strong>di</strong> povertà per l’anno 2007, si è ricorsi<br />

all’ultima informazione <strong>di</strong>sponibile per il red<strong>di</strong>to pro-capite me<strong>di</strong>o relativo alla<br />

popolazione <strong>italiana</strong> 1 , ovvero il dato registrato per il 2006 (Banca d’Italia, 2008)<br />

pari a 1.036,83€ al mese. Al fine <strong>di</strong> <strong>di</strong>sporre <strong>di</strong> una misura aggiornata per l’anno<br />

successivo si è deciso <strong>di</strong> procedere alla rivalutazione al 2007 della soglia<br />

identificata per il 2006 sulla base dell’in<strong>di</strong>ce dei prezzi al consumo calcolato per<br />

l’intera collettività e pari all’1,8%, in modo analogo a quanto effettuato dall’Istat<br />

(Istat, 2008). Così procedendo si è ottenuta la soglia <strong>di</strong> povertà per l’anno<br />

dell’indagine che risulta pari a 1.055,5€.<br />

Per la trasformazione dei red<strong>di</strong>ti in red<strong>di</strong>ti equivalenti si è utilizzata la scala <strong>di</strong><br />

equivalenza <strong>di</strong> Carbonaro (Commissione d’indagine sull’esclusione sociale, 2000),<br />

scelta con<strong>di</strong>visa anche dall’Istat. Tale scala prevede l’applicazione alla soglia <strong>di</strong><br />

povertà <strong>di</strong> <strong>di</strong>versi coefficienti correttivi a seconda della <strong>di</strong>mensione familiare.<br />

Infine, confrontando il red<strong>di</strong>to equivalente familiare con la soglia<br />

1<br />

La scelta <strong>di</strong> usare il dato nazionale si fonda sulla considerazione che il ricorso al valore<br />

dell’area geografica a cui appartiene la Lombar<strong>di</strong>a avrebbe comportato una stima<br />

dell’incidenza della povertà troppo elevata.

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