rivista italiana di economia demografia e statistica - Sieds
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Rivista Italiana <strong>di</strong> Economia Demografia e Statistica 119<br />
Popolare Etica, finanziano progetti microcre<strong>di</strong>tizi fino a un massimo <strong>di</strong> 7 mila euro<br />
a un tasso del 3%. Numerosi altri progetti sono avviati nelle Regioni Piemonte (ad<br />
esempio, il progetto Come, che concede importi massimo <strong>di</strong> 20 mila euro, al tasso<br />
Euribor maggiorato del 3% restituibili in 48 mesi, esclusivamente a citta<strong>di</strong>ni<br />
extracomunitari desiderosi <strong>di</strong> avviare una start-up) e Veneto (soprattutto su<br />
iniziativa della Caritas, come il progetto Compro Casa a Pordenone e gli sportelli<br />
<strong>di</strong> microcre<strong>di</strong>to delle Banche <strong>di</strong> Cre<strong>di</strong>to Cooperativo a Vicenza). Da ricordare è,<br />
inoltre, l’esperienza pioneristica delle Mag (Mutue Autogestite), quali attualmente<br />
quelle <strong>di</strong> Verona, Milano, Torino, Venezia, Reggio Emilia e Roma, che, già dagli<br />
anni ’70 concedono prestiti a soggetti non bancabili. La maggior parte dei progetti<br />
<strong>di</strong> microcre<strong>di</strong>to sono <strong>di</strong>ffusi nell’Italia settentrionale, tuttavia vi sono alcune<br />
iniziative anche nel Mezzogiorno: il progetto Senapa è rivolto a giovani non<br />
bancabili che vogliano avviare o consolidare attività impren<strong>di</strong>toriali e, più in<br />
generale, a tutti coloro che vivono sotto la soglia della povertà nella Diocesi <strong>di</strong><br />
Termoli-Larino, che possono ricevere un finanziamento <strong>di</strong> massimo 5.000 euro,<br />
rimborsabili in 36 mesi, al tasso Euribor, maggiorato <strong>di</strong> uno spead dell’1,7%.<br />
6. Conclusioni<br />
Per molto tempo si è ritenuto che solo l’esistenza <strong>di</strong> <strong>di</strong>suguaglianze possa<br />
favorire la crescita economica, in quanto, in un mondo egualitario, non vi sarebbe<br />
incentivo all’azione in<strong>di</strong>viduale. La globalizzazione, però, pur aumentando, in una<br />
certa misura, le <strong>di</strong>suguaglianze, non ha portato sostanziali mo<strong>di</strong>fiche nei tassi <strong>di</strong><br />
crescita e, anzi, recentemente, l’assenza <strong>di</strong> regole <strong>di</strong> comportamento o, almeno, la<br />
loro carenza, ha determinato rallentamenti nella <strong>di</strong>namica del PIL anche dei Paesi<br />
industrializzati. La povertà non nasce e si cementa solo nei PVS, ma si <strong>di</strong>ffonde<br />
anche nelle ricche realtà urbane occidentali, a <strong>di</strong>mostrare che forse è tempo che si<br />
riscopra l’esistenza <strong>di</strong> complementarietà e non <strong>di</strong> antagonismo tra etica ed<br />
efficienza. E’, infatti, possibile che, in determinate situazioni, l’uguaglianza possa<br />
favorire la crescita, mettendo in con<strong>di</strong>zione ciascuno <strong>di</strong> contribuirvi. E’ questo il<br />
ruolo del microcre<strong>di</strong>to nella lotta alla povertà ed è necessario che venga attuato<br />
anche nei Paesi ad <strong>economia</strong> avanzata, ove il maggior sostegno all’iniziativa<br />
privata consentirebbe, nell’ottica della solidarietà e della cooperazione, il<br />
raggiungimento <strong>di</strong> un più elevato livello <strong>di</strong> benessere.