rivista italiana di economia demografia e statistica - Sieds
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Volume LXIII nn. 3-4 – Luglio-Dicembre 2009<br />
esempio, salute, istruzione e nutrizione. Questo tipo <strong>di</strong> approccio è detto<br />
“multi<strong>di</strong>mensionale”. Se Rawls (1971) aveva già intuito la necessità <strong>di</strong> considerare<br />
altre <strong>di</strong>mensioni nella misura della povertà, è senza dubbio Sen (1979 e 1980) che<br />
nei suoi lavori sviluppa e approfon<strong>di</strong>sce l’approccio multi<strong>di</strong>mensionale attraverso il<br />
concetto <strong>di</strong> “Capability”. Nonostante egli ritenesse il red<strong>di</strong>to un fattore<br />
fondamentale in quanto influenzava pesantemente le possibilità <strong>di</strong> agire <strong>di</strong> ciascuna<br />
persona, tuttavia legò il concetto <strong>di</strong> povertà alla capacità e alla possibilità <strong>di</strong> un<br />
in<strong>di</strong>viduo <strong>di</strong> condurre la vita che desiderava. Ciò che <strong>di</strong>fferenzia l’approccio <strong>di</strong> Sen<br />
dalla visione classica, consiste nel fatto che egli ridefinisce la povertà in funzione<br />
degli obiettivi che un essere umano non riesce a raggiungere e della possibilità o<br />
meno <strong>di</strong> farlo 2 . Anche in Italia sono stati condotti <strong>di</strong>versi stu<strong>di</strong> per analizzare il<br />
problema della povertà. Una interessante rassegna la si può trovare nei lavori <strong>di</strong><br />
Carbonaro (2002) ed in De Santis (1996).<br />
In questo stu<strong>di</strong>o, comunque, si è deciso <strong>di</strong> utilizzare un approccio <strong>di</strong> tipo<br />
“classico”. Come sarà esposto chiaramente in seguito, il metodo proposto in questo<br />
lavoro prevede nella prima fase la costruzione della soglia (linea) <strong>di</strong> povertà<br />
utilizzando l’ approccio monetaristico. In seguito, dopo aver generato una variabile<br />
<strong>di</strong>cotomica attraverso la classificazione delle famiglie in “povere” o “non povere”,<br />
viene utilizzato un modello logistico multivariato che presenta variabili esplicative<br />
<strong>di</strong> tipo demografico-sociale, con particolare riferimento alla struttura familiare. In<br />
letteratura (D’Agostino et altri, 2003) infatti, è nota l’influenza della struttura<br />
familiare (ed in particolar modo la presenza <strong>di</strong> figli piccoli e a carico) nel<br />
determinare lo stato <strong>di</strong> povertà <strong>di</strong> una famiglia.<br />
2. La soglia <strong>di</strong> povertà e le scale <strong>di</strong> equivalenza<br />
La determinazione della soglia <strong>di</strong> povertà resta uno dei problemi maggiori da<br />
affrontare qualora si debba compiere una ricerca sul livello <strong>di</strong> in<strong>di</strong>genza <strong>di</strong> una<br />
specifica popolazione. La scelta <strong>di</strong> tale linea è <strong>di</strong>fatti strettamente legata al tipo <strong>di</strong><br />
approccio che si intende adottare. D’altra parte, come è bene evidenziato da<br />
Ravallion (1996), tutti i meto<strong>di</strong> proposti per misurare e modellare la povertà sono,<br />
in un modo o nell’altro, suscettibili <strong>di</strong> critiche. Se è vero, come fortemente<br />
sostenuto da Sen (1985), che le misure classiche utilizzate per la povertà sono<br />
essenzialmente in<strong>di</strong>catori <strong>di</strong> red<strong>di</strong>to e che quin<strong>di</strong> non colgono una molteplicità <strong>di</strong><br />
aspetti legati alla vita nella società quali la speranza <strong>di</strong> vita e l’alfabetizzazione, è<br />
anche vero che è possibile trovare un in<strong>di</strong>catore monetario per la maggior parte<br />
degli aspetti del “welfare”, sia in termini <strong>di</strong> costi che <strong>di</strong> red<strong>di</strong>ti. Chiaramente, non<br />
2 Altri aspetti importanti legati all’in<strong>di</strong>viduazione della povertà, qui non <strong>di</strong>scussi, sono<br />
l’approccio fuzzy (gra<strong>di</strong> <strong>di</strong> povertà) ed il modello unitario o non unitario della famiglia.