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rivista italiana di economia demografia e statistica - Sieds

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Rivista Italiana <strong>di</strong> Economia Demografia e Statistica 201<br />

Le fonti <strong>di</strong> red<strong>di</strong>to che presentano una concentrazione superiore a quella me<strong>di</strong>a,<br />

sono quelle afferenti ai red<strong>di</strong>ti d’impresa con particolare riferimento a quelle unità<br />

produttive che per obbligo <strong>di</strong> legge sono in regime <strong>di</strong> contabilità generale (0,573<br />

nel 2002 e 0,687 nel 2006), ai red<strong>di</strong>ti da lavoro autonomo (0,632 nel 2002 e0,771<br />

nel 2006) e da capitale (0,750 nel 2002 e 0,937 nel 2006). Tuttavia il contributo<br />

alla concentrazione <strong>di</strong> questi red<strong>di</strong>ti è molto basso: si va da poco più del 3,3 % e<br />

del 4% per il red<strong>di</strong>to <strong>di</strong>chiarato dalle imprese rispettivamente nel 2002 e 2006, al<br />

2,9 % e 2,6% per i red<strong>di</strong>ti da lavoro autonomo negli anni 2002 e 2006 e 0,54 % e<br />

0,12% per i red<strong>di</strong>ti da capitale rispettivamente negli anni 2002 e 2006.<br />

Sempre dalla Tabella 2 si evince lo scarso peso della riduzione del grado <strong>di</strong><br />

concentrazione (0,015 nel 2002 e 0,033 nel 2006) imputabile alla cograduazione<br />

delle singole fonti con il red<strong>di</strong>to complessivo<br />

5. Considerazioni conclusive<br />

Uno stu<strong>di</strong>o sulla <strong>di</strong>stribuzione personale del red<strong>di</strong>to non può mai ritenersi<br />

concluso in quanto le problematiche e le interazioni che un tale tema fornisce<br />

spinge ad un continuo approfon<strong>di</strong>mento del fenomeno; tuttavia sulla base <strong>di</strong> questa<br />

breve analisi è possibile trarre alcune conclusioni.<br />

Un prima considerazione è che la <strong>di</strong>suguaglianza nella <strong>di</strong>stribuzione personale<br />

dei red<strong>di</strong>ti <strong>di</strong>pende essenzialmente dal risultato che emerge nel momento della<br />

formazione del red<strong>di</strong>to (struttura produttiva ed occupazionale) e successivamente<br />

durante la fase della <strong>di</strong>stribuzione funzionale. Altri fattori influiscono sulla<br />

<strong>di</strong>suguaglianza complessiva come le caratteristiche personali dei percettori (fattori<br />

socio-demografici, ambientali, livello d’istruzione) e da ultimo anche l’intervento<br />

dell’operatore “Pubblica Amministrazione” che, me<strong>di</strong>ante prelievi fiscali e<br />

contributi sociali da un lato, unitamente ai trasferimenti <strong>di</strong> varia natura, rende il<br />

red<strong>di</strong>to netto <strong>di</strong>sponibile familiare e/o personale ben <strong>di</strong>verso dal loro iniziale<br />

valore. Da quanto analizzato emerge che lo stu<strong>di</strong>o della <strong>di</strong>suguaglianza in<br />

riferimento al red<strong>di</strong>to complessivo personale o familiare non può prescindere da<br />

una analisi all’interno delle componenti ad<strong>di</strong>tive che compongono il red<strong>di</strong>to stesso<br />

e <strong>di</strong> come queste componenti si <strong>di</strong>stribuiscono in riferimento ai percettori.<br />

Pur con le dovute cautele, che i dati analizzati richiedono, questo stu<strong>di</strong>o ed altri<br />

hanno evidenziato come gran parte della <strong>di</strong>suguaglianza complessiva è<br />

riconducibile a quella esistente all’interno della <strong>di</strong>stribuzione del red<strong>di</strong>to da lavoro<br />

<strong>di</strong>pendente, considerata la sostanziale corrispondenza tra la <strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong><br />

quest’ultimo e quella del red<strong>di</strong>to globale. Quanto più elevata è l’incidenza del<br />

red<strong>di</strong>to da lavoro <strong>di</strong>pendente rispetto al red<strong>di</strong>to globale, tanto maggiore è il<br />

contributo alla concentrazione complessiva. Maggiore è quest’ultimo contributo,

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