rivista italiana di economia demografia e statistica - Sieds
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Rivista Italiana <strong>di</strong> Economia Demografia e Statistica 185<br />
<strong>di</strong>sagio rispetto a degli standard comuni (come per la povertà alimentare) quanto<br />
piuttosto l’incapacità <strong>di</strong> sostenere le tre voci <strong>di</strong> spesa rispetto a dei livelli soggettivi<br />
<strong>di</strong> necessità propri del rispondente. In particolare dalle analisi è emerso che nei 12<br />
mesi precedenti all’intervista: il 5,4% dei lombar<strong>di</strong> appartiene a famiglie che hanno<br />
avuto dei perio<strong>di</strong> in cui non avevano sol<strong>di</strong> per pagare le spese per le malattie,<br />
l’11,5% a famiglie che hanno avuto dei perio<strong>di</strong> in cui non avevano sol<strong>di</strong> per<br />
comprare i vestiti <strong>di</strong> cui c’era bisogno e l’8% a famiglie che hanno avuto dei<br />
perio<strong>di</strong> in cui non avevano sol<strong>di</strong> per pagare l’affitto o le bollette.<br />
2.2. Le risposte del privato sociale<br />
Il quadro della povertà materiale in Lombar<strong>di</strong>a che emerge dall’Atlante può<br />
essere, in estrema sintesi, espresso dai seguenti numeri: 315 mila assistiti a vario<br />
titolo e un tasso <strong>di</strong> incidenza me<strong>di</strong>o regionale pari all’11 per 1.000. E’ possibile<br />
valutare tali risultati alla luce delle statistiche ufficiali, tuttavia, va detto che il<br />
confronto consente solo <strong>di</strong> stimare il livello <strong>di</strong> copertura del bisogno - manifesto o<br />
latente - da parte del privato sociale.<br />
A questo proposito, infatti, è necessario precisare che i risultati emersi<br />
dall’Atlante, in<strong>di</strong>viduano il sottoinsieme degli in<strong>di</strong>vidui (probabilmente i più<br />
border-line) che hanno deciso <strong>di</strong> manifestare il proprio bisogno ricorrendo ad una<br />
fonte esterna <strong>di</strong> aiuto, mentre i dati stimabili attraverso le indagini Istat, invece,<br />
colgono il fenomeno globalmente, comprendendo anche le con<strong>di</strong>zioni che non<br />
vengono espresse in una domanda <strong>di</strong> aiuto.<br />
In particolare dei 315 mila utenti censiti nell’Atlante circa 225 mila sono stati<br />
presi in carico da enti che <strong>di</strong>stribuiscono alimenti (mense, pasti o pacchi<br />
alimentari), circa 150 mila a enti che <strong>di</strong>stribuiscono farmaci o offrono assistenza<br />
sanitaria, 85 mila a enti che <strong>di</strong>stribuiscono vestiti e 75 mila a enti che offrono<br />
contributi monetari o pagamento delle utenze 8 . Ne risultano dei livelli <strong>di</strong> copertura<br />
del <strong>di</strong>sagio che vanno dal 62%, nel caso della richiesta <strong>di</strong> cibo, all’11% nel caso<br />
della richiesta <strong>di</strong> contributi <strong>di</strong> tipo monetario.<br />
8 I quattro dati forniti hanno una sovrapposizione parziale, ad esempio la stessa persona può<br />
aver ricevuto sia un pasto che dei vestiti.