11.03.2015 Views

rivista italiana di economia demografia e statistica - Sieds

rivista italiana di economia demografia e statistica - Sieds

rivista italiana di economia demografia e statistica - Sieds

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

140<br />

Volume LXIII nn. 3-4 – Luglio-Dicembre 2009<br />

TFR congiuntamente ai sei in<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> povertà si ottiene un unico valore, in grado <strong>di</strong><br />

sintetizzare contemporaneamente la situazione <strong>di</strong> <strong>di</strong>sagio sociale e abitativo. In tal<br />

caso, la percentuale <strong>di</strong> sezioni sicuramente povere risulta sempre prossima allo zero<br />

a Bologna, pari al 20,4% a Napoli e al 6,8% a Cagliari. Un volta in<strong>di</strong>viduata<br />

l’appartenenza delle <strong>di</strong>verse sezioni <strong>di</strong> censimento all’insieme sfocato dei poveri o<br />

dei non poveri risulta interessante verificare la rappresentazione territoriale <strong>di</strong> tali<br />

situazioni <strong>di</strong> <strong>di</strong>sagio all’interno del territorio urbano analizzato. In particolare, la<br />

nostra analisi si focalizza sulla in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> aree contigue <strong>di</strong> situazioni <strong>di</strong> forte<br />

<strong>di</strong>sagio sia sociale che abitativo (Montrone, Perchinunno, Torre, 2008).<br />

3. Localizzazione <strong>di</strong> aree a rischio <strong>di</strong> povertà urbana<br />

3.1 Meto<strong>di</strong> per la formazione <strong>di</strong> cluster territoriali<br />

La maggior parte dei meto<strong>di</strong> attualmente <strong>di</strong>sponibili per l’in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong><br />

cluster territoriali si basa sull’uso <strong>di</strong> una finestra mobile che si sposta sul territorio<br />

oggetto <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o e all’interno della quale un test opportuno <strong>di</strong> clustering viene<br />

condotto localmente. Il precursore <strong>di</strong> questi meto<strong>di</strong> può essere in<strong>di</strong>viduato<br />

nell’algoritmo GAM (Geographical Analysis Machine, Openshaw et al., 1987), il<br />

quale considera una griglia <strong>di</strong> punti all’interno della regione stu<strong>di</strong>ata: in<br />

corrispondenza <strong>di</strong> ognuno <strong>di</strong> questi punti, assunti come centri, viene <strong>di</strong>segnata una<br />

regione circolare <strong>di</strong> raggio fissato, scelto <strong>di</strong> solito in base ad una determinata<br />

percentuale <strong>di</strong> soglia del numero <strong>di</strong> eventi attesi all’interno del cerchio stesso. Il<br />

test viene effettuato confrontando all’interno <strong>di</strong> ciascuna finestra il numero <strong>di</strong> casi<br />

osservati con il numero <strong>di</strong> casi attesi, per decidere se il primo sia significativamente<br />

più alto: qualora la significatività <strong>statistica</strong> sia raggiunta, la finestra circolare<br />

corrispondente viene riportata sulla mappa.<br />

Kulldorff e Nagarwalla (1995) hanno in seguito proposto una nuova<br />

metodologia nella quale viene preso in considerazione solo il cluster più verosimile<br />

<strong>di</strong> una data regione (evitando così <strong>di</strong> condurre a una molteplicità <strong>di</strong> tests): tale<br />

approccio è <strong>di</strong>sponibile dal punto <strong>di</strong> vista computazionale attraverso il software<br />

SaTScan (http://www.satscan.org), la cui ultima versione 8.0 include una nutrita<br />

serie <strong>di</strong> miglioramenti rispetto al software originale. Naturalmente, molte<br />

mo<strong>di</strong>fiche sono possibili e sono state proposte in letteratura, come ad esempio<br />

alcuni meto<strong>di</strong> che si <strong>di</strong>fferenziano leggermente sulla forma della finestra da far<br />

scorrere sulla regione oggetto <strong>di</strong> analisi: il metodo FlexScan (Takahashi e altri,

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!