rivista italiana di economia demografia e statistica - Sieds
rivista italiana di economia demografia e statistica - Sieds
rivista italiana di economia demografia e statistica - Sieds
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
48<br />
Volume LXIII nn. 3-4 – Luglio-Dicembre 2009<br />
larga con<strong>di</strong>visione sul fatto che il benessere (o la povertà) è un fenomeno<br />
multi<strong>di</strong>mensionale. Secondo Townsend (1979), qualsiasi approccio che considera<br />
variabili non monetarie è già <strong>di</strong> per sè multi<strong>di</strong>mensionale. Non così ampia<br />
con<strong>di</strong>visione vi è sulla misura del fenomeno, che è risolta in mo<strong>di</strong> <strong>di</strong>versi a seconda<br />
che il benessere sia considerato un fenomeno latente o misurabile <strong>di</strong>rettamente. Nel<br />
primo caso, viene seguito per esempio l’approccio dei modelli ad equazioni<br />
strutturali (Krishnakumar, 2008) o il più semplice modello fattoriale. Nel secondo<br />
caso, ci si può porre il problema <strong>di</strong> analizzare le <strong>di</strong>fferenti <strong>di</strong>mensioni<br />
separatamente o <strong>di</strong> sintetizzare tutta l’informazione in un unico in<strong>di</strong>catore; in<br />
particolare, in questo caso, occorre stabilire come pesare le <strong>di</strong>fferenti <strong>di</strong>mensioni.<br />
In letteratura sono stati seguiti sostanzialmente tre approcci: l’approccio<br />
dell’Information Theory (Maasouni e Lugo, 2008); l’approccio Fuzzy set (Betti et<br />
al., 2008) e l’approccio or<strong>di</strong>nale, che si basa sui criteri della Lorenz-dominanza<br />
(Atkinson, 1987).<br />
Relativamente alla nostra ipotesi teorica vogliamo precisare che il concetto <strong>di</strong><br />
benessere è intrinsecamente connesso con la teoria micro dell’utilità e riguarda le<br />
con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> vita (living standards) delle persone; questa considerazione implica,<br />
in certo qual modo, che il benessere sia costituito almeno da due <strong>di</strong>mensioni, una<br />
meramente materiale o economica – misurata normalmente dal red<strong>di</strong>to o dal<br />
consumo – l’altra, <strong>di</strong> natura più ampia, immateriale, riguardante <strong>di</strong>versi aspetti<br />
della vita quoti<strong>di</strong>ana <strong>di</strong> una persona o <strong>di</strong> una famiglia (accesso all’istruzione,<br />
servizi sanitari, stato <strong>di</strong> salute, ambiente <strong>di</strong> lavoro, con<strong>di</strong>zioni abitative e<br />
ambientali, sicurezza nell’ambiente <strong>di</strong> lavoro). Le due <strong>di</strong>mensioni vanno<br />
considerate simultaneamente in un unico schema <strong>di</strong> analisi, ma come è stato già<br />
<strong>di</strong>mostrato empiricamente, non necessariamente esse si muovono nello stesso senso<br />
(Cuffaro et al., 2008).<br />
Il nostro obiettivo, in questo lavoro, è quello <strong>di</strong> effettuare un’analisi del<br />
benessere delle famiglie italiane in senso multi<strong>di</strong>mensionale cioè considerando tutti<br />
quegli aspetti relativi alle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> vita quoti<strong>di</strong>ana, che possono essere<br />
riassunti nelle tre specifiche <strong>di</strong>mensioni: (Dis)equilibrio finanziaro ((D)EF)<br />
(<strong>di</strong>fficoltà a pagare il mutuo, arretrati nelle bollette, <strong>di</strong>fficoltà ad acquistare beni<br />
primari o voluttuari, etc.); con<strong>di</strong>zioni abitative (AB) (caratteristiche dell’abitazione,<br />
titolo <strong>di</strong> go<strong>di</strong>mento della casa, caratteristiche dell’ambiente circostante, etc.);<br />
possesso <strong>di</strong> beni durevoli (DUR) (<strong>di</strong> largo uso, quali lavatrice, televisione, telefono<br />
o <strong>di</strong> uso più contenuto , quali accesso ad internet, parabola, etc.).Dunque la<br />
valutazione del benessere delle famiglie può essere sintetizzato nella Fig. 1<br />
secondo un approccio basato sulla multy attribute utility theory (Keeney e Raiffa,<br />
1976).<br />
Da un punto <strong>di</strong> vista metodologico vi è il problema <strong>di</strong> come aggregare fra loro<br />
gli attributi e/o le <strong>di</strong>mensioni; una possibilità potrebbe essere quella <strong>di</strong> aggregare