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rivista italiana di economia demografia e statistica - Sieds

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Volume LXIII nn. 3-4 – Luglio-Dicembre 2009<br />

merito alle caratteristiche considerate (Bolasco, 2004). Per determinare il numero<br />

ottimale dei gruppi finali è stata effettuata la lettura del dendogramma che ha<br />

portato a selezionare un numero <strong>di</strong> gruppi pari a tre (Tabella 2), pervenendo a un<br />

guadagno nel rapporto <strong>di</strong> inerzia inter/totale da 0,59 a 0,60. Per ogni cluster è stato<br />

definito un profilo in base alle caratteristiche che accomunano le regioni in esso<br />

racchiuse (Figura 2).<br />

Tabella 2 – La <strong>di</strong>stribuzione delle regioni italiane tramite clusterizzazione.<br />

Numero casi<br />

GRUPPI<br />

1° Cluster 2° Cluster 3° Cluster<br />

1 Abruzzo Basilicata Emilia-Romagna<br />

2 Friuli-Venezia Giulia Calabria Lazio<br />

3 Liguria Campania Lombar<strong>di</strong>a<br />

4 Marche Puglia Piemonte<br />

5 Molise Sardegna Toscana<br />

6 Trentino-Alto A<strong>di</strong>ge Sicilia Veneto<br />

7 Umbria<br />

8 Valle d’Aosta<br />

Il primo cluster, definito “Regioni ad esclusione finanziaria bassa”, include il<br />

centro-ovest ed il nord Italia. Si rileva una buona copertura territoriale (percentuale<br />

<strong>di</strong> banche popolari: 12% contro 5%), una consistente raccolta bancaria (depositi<br />

famiglie: 12% contro 5%) e ingenti finanziamenti per cassa: 13,5% contro 5% ed<br />

oltre il breve: 12% contro il 5%. Le caratteristiche delle famiglie <strong>di</strong> queste regioni<br />

descrivono una con<strong>di</strong>zione più che agevolata, <strong>di</strong>fatti la percentuale <strong>di</strong> red<strong>di</strong>to<br />

<strong>di</strong>sponibile è del 10,4% contro il 5% nazionale; la percentuale delle famiglie che<br />

vive in case <strong>di</strong> proprietà è del 9% contro il 5% nazionale, e la percentuale <strong>di</strong><br />

famiglie che vive in abitazioni la cui superficie è tra i 60 ed i 100 mq è del 9,4%<br />

contro il 5% nazionale.<br />

Il secondo cluster è definito “Regioni ad esclusione finanziaria limitata”, infatti<br />

l’accesso al cre<strong>di</strong>to (cre<strong>di</strong>to al consumo), seppur minimo è comunque garantito<br />

(1,5% contro il 4,6% nazionale), è anche minima la percentuale <strong>di</strong> banche popolari<br />

(0,7% contro circa il 5% nazionale), che comunque caratterizza il gruppo <strong>di</strong> regioni<br />

accumunate per tale peculiarità. Le regioni appartenenti a tale gruppo sono<br />

<strong>di</strong>slocate tra il centro-est ed il nord del paese. Tali regioni risultano inoltre simili<br />

per avere una percentuale <strong>di</strong> red<strong>di</strong>to <strong>di</strong>sponibile al <strong>di</strong> sotto del dato nazionale (1,6%<br />

contro il 5% nazionale). In generale, si tratta <strong>di</strong> regioni in cui la famiglia vive<br />

<strong>di</strong>scretamente vivendo in case <strong>di</strong> proprietà, con una superficie che varia tra i 60 ed i<br />

100 mq., <strong>di</strong>sponendo <strong>di</strong> servizi primari essenziali come l’acqua potabile.<br />

Infine, il terzo ed ultimo gruppo, denominato “Regioni con esclusione<br />

finanziaria elevata” caratterizza prevalentemente il mezzogiorno, <strong>di</strong>fatti si tratta <strong>di</strong>

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