30.05.2013 Views

Registro missive n. 16 - Istituto Lombardo Accademia di Scienze e ...

Registro missive n. 16 - Istituto Lombardo Accademia di Scienze e ...

Registro missive n. 16 - Istituto Lombardo Accademia di Scienze e ...

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

ichiede il doge e della volontà del re <strong>di</strong> aiutarlo. Rinvia a quel che gli <strong>di</strong>ranno Angelo e il<br />

vescovo l’informazione <strong>di</strong> ciò che lui, duca, farà a favore del doge. Ha avuto da Firenze la notizia<br />

che gli verrà rimandato suo fratello Alessandro con i figli <strong>di</strong> ser Michele, che gli si faranno avere<br />

10000 ducati. Si <strong>di</strong>ce impossibilitato a favorire il fratello <strong>di</strong> Abraam, per essersi già impegnato<br />

con un altro per quel beneficio. Fa poi sapere all’Acciaioli <strong>di</strong> aver espresso, in conformità del suo<br />

parere, al vescovo <strong>di</strong> Marsiglia quello che riteneva necessario circa l’invio <strong>di</strong> ambasciatori regi a<br />

Venezia. Lo esorta, quantunque sia superfluo il <strong>di</strong>rglielo, a sollecitare il re a muoversi. Gli<br />

ricorda, infine, che Guglielmo da Moliono lo aspetta in campo.<br />

83r Domino Angelo de Azayolis.<br />

1453 settembre 27, “apud Gaydum”.<br />

L’altro heri recevessemo la vostra lettera de dì xxi del presente per la quale restamo<br />

advisati de quello era occorso in quello dì presso la mayestà del Re; et perché ne<br />

tochati nel principio de <strong>di</strong>cta lettera dela venuta de Bene<strong>di</strong>cto Doria per parte del doxe<br />

al prefato Re et che de quanto Ii haveva exposto per lettere de Angelo Simoneta<br />

seressemo avisati, ve <strong>di</strong>cemo respondendove che, sì per Iettere dela mayestà del Re,<br />

sì per Iettere del <strong>di</strong>cto Angelo, sì ancora per quello ne ha refferito monsignore lo<br />

vescovo de Marsiglia, semo a compimencto restati advisati de quanto rechiede el<br />

prefato doxe et dela voluntà dela mayestà del Re in a<strong>di</strong>utarlo, et cetera; et dandone<br />

alcuni advisi de zò ad Angelo (a) de quanto in favore d'esso duxe de presente havemo<br />

facto et de quanto ne pare se debbia fare per mantenere <strong>di</strong>cto duxe in quello stato et<br />

nostro amico, non ne curamo darvene per questa lettera altro impazo, perchè et da<br />

Angelo pre<strong>di</strong>cto et da esso vescovo intenderiti el tuto. Da Fiorenza hoge havemo lettere<br />

daIi nostri sonno là de dì xx del presente, como tandem per quella comunità se è<br />

deliberato de mandarne de qua Alexandro, nostro fratello, con li figlioli de messer<br />

Michele et de subvenirne apresso de presenti de ducati x milia, et che le altre gente<br />

andavano a campo a Soverano; Ie quale gente, se vengono anchora loro et presto<br />

finchè havemo questo pocho tempo, non dubitamo faciano ale cose de qua optimo<br />

fructo. Al fratello de Abraam al presente non possemo provedere de quello beneficio<br />

che ne scriveti, perchè già ben dì sonno ne provedessemo ad altra persona per modo<br />

non porressemo con nostro honore revocare quello è facto et promesso, ma non dubiti<br />

che gli ne accaderano delli altri delli quali porremo habelmente provederli secundo<br />

meritano la virtù et fede sua verso nuy. Ad quella parte de mandare ambaxiatori a<br />

Venezia per parte del Re, et cetera, havemo respuosto quello ne è parso necessario al<br />

prefato monsignore secondo el parere et recordo vostro. Confortiamove, quancunque<br />

siamo certi non bisogni, ad sollicitare el prefato Re al venir via, et che non tar<strong>di</strong> più,<br />

perchè non Ii avanza più tempo da perdere, como vedeti vuy medesmi. Domino<br />

Guiglielmo da Moliono, como per altre ve havemo scripto, expecta la venuta vostra qui.<br />

Data apud Gaydum, <strong>di</strong>e xxvii septembris 1453.<br />

Iohannes.<br />

(a) Segue Simonetta depennato.<br />

314<br />

Francesco Sforza scrive a re Renato <strong>di</strong> essere informato sia dell’andata da lui <strong>di</strong> Benedetto<br />

Doria per conto del doge e della comunità <strong>di</strong> Genova, come <strong>di</strong> aver saputo anche da Angelo<br />

Acciaioli, Angelo Simonetta e dal vescovo <strong>di</strong> Marsiglia <strong>di</strong> quanto caldamente il re gli raccoman<strong>di</strong><br />

la sicurezza <strong>di</strong> quello stato minacciato dalla guerra <strong>di</strong> Giovanni Filippo Fieschi. Lascia al predetto<br />

vescovo, informato da lui <strong>di</strong>ffusamente degli interventi ducali per Genova, il compito <strong>di</strong> parlargli<br />

<strong>di</strong> ciò.<br />

Sono stati concessi otto giorni <strong>di</strong> congedo al luogotenente <strong>di</strong> Lo<strong>di</strong>.<br />

83v Serenissimo regi Renato.<br />

1453 settembre 27, “apud Gaydum”.<br />

L'altro heri recevi la lettera dela serenità vostra de dì xx del presente continente la<br />

venuta ad la mayestà vostra de Bene<strong>di</strong>cto Doria per parte del’illustre duxe et magnifica<br />

comunità de Zenoa, et ho inteso a pieno quanto strectamente et affectuosamente me<br />

recomanda la salute de quello stato per lo extremo periculo in lo quale al presente se

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!