Registro missive n. 16 - Istituto Lombardo Accademia di Scienze e ...

iurisditione loro, contra il debito et contra il consueto. Per la qual cosa volemo che,
adtento il consueto, lo lassi contribuire cum Castelnovo; (et) non manchi. Data ut supra.
Andreas.
1219
Francesco Sforza vuole che Teseo da Spoleto dia sistemazione nel Piacentino al nuovo uomo
d’arme assunto Giorgio da Parma, oltre che per sei cavalli e sette bocche.
Nel suddretto giorno furono fatte lettere credenziali a Giovanni Chiapano
per Bartolomeo Colleoni.
325r Theseo de Spoleto.
1454 aprile 10, Lodi.
Habiamo tolto ali nostri servitii nel mestere del'arme Zorzo da Parma, presente
portatore, al quale volimo che daghi logiamento lì in Piasentina dove meglio te parerà e
più conveniente per sey cavalli et sete boche, facendolo tractare como se tractano
l'altre nostre gente d’arme che logiano là. Data Laude, x aprilis 1454.
Ser Iacobus.
Cichus.
Die suprascripto.
Facte fuerunt lIttere credentiales Iohanni Chiapano in personam magnifici Bartholomei
Coleoni.
Nicolaus.
Iohannes.
Locumtenenti Laude.
1220
Francesco Sforza avverte il luogotenente di Lodi di lasciar rimpatriare
Pedrone Culdiraro da Lorenzago.
1454 aprile 10, Lodi.
Semo contenti et volimo che lassati venire Pedrone Culdiraro da Lorinzago, relegato de
questa nostra cità a casa sua, repatriare et stare liberamente perché gli havemo
concesso et concedemo per questa libera licentia. Data Laude, decimo aprilis 1454.
Marchus.
Cichus.
1221
Francesco Sforza comanda al luogotenente di Lodi di lasciar rimpatriare Bassano Cagamosto.
Locumtenenti Laude.
1454 aprile 10, Lodi.
Havemo concesso libera licentia ad Bassano Cagamosto, relegato de questa nostra
cità, possa repatriare et stare a casa; siché volimo lo lassati repatriare et stare
liberamente a casa soa. Data Laude, x aprilis 1454.
Marchus.
Cichus.
1222
Francesco Sforza srive al podestà, al castellano, al comune e agli uomini di Castell’Arquato che,
avendo il Colleoni disertato da lui, come “ingrato d’ogni beneficio”, gli pare doveroso riprendersi
quella terra. Per questo manda lì il consigliere ducale Sceva de Curte per riprendersi terra,
fortezza e il giuramento della loro fedeltà.La stessa riappropriazione fa di ogni munizione come
di ogni cosa che si trova lì.