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Registro missive n. 16 - Istituto Lombardo Accademia di Scienze e ...

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478<br />

Francesco Sforza fa sapere a Benedetto de Curte che Bartolomeo da Cremona si lamenta per<br />

non potersi giovare dei bifolchi piacentini, che dopo un giorno <strong>di</strong> permanenza in campo, se ne<br />

scappano via. Ciò avviene, pur avendogli più volte scritto che a uno bifolco fuggitivo ne devono<br />

subentrare due. La situazione attuale è che ne mancano venti e vi sono carriaggi senza bifolchi.<br />

Se lui non vuole o non sa fare quello che lui, duca, gli ha comandato, lo <strong>di</strong>ca, perchè gli<br />

manderà uno capace. Gli riba<strong>di</strong>sce, perciò, che, avvisato da Bartolomeo <strong>di</strong> un fuggitivo, ne deve<br />

mandare due in sua sostituzione.<br />

Benedeto de Curte.<br />

1453 novembre 12, “contra Urceas Novas”.<br />

Bartholomeo da Cremona ne <strong>di</strong>ce che non se pò valere de nisuno bivolco de Piasenza<br />

et Piacentina, per (a) chè como stanno uno dì se ne fugono poi; de che ne<br />

maravegliamo grandemente, havendote tante volte scripto che tu debi procedere contra<br />

(b) più fugitivi et che tu fazi mandare doi bivolci per uno fugitivo et più. Te scripsemo<br />

che tu facesti cambiare li bifolci che gli sonno et mandarne altretanti, et quelli più<br />

mancano al numero delli XX, et niente hai facto, et li nostri carregi stanno senza bifolci:<br />

che quanto interesse ne sia al presente, tu el sai, <strong>di</strong> che te <strong>di</strong>cemo che, se tu non lo voi<br />

o non sai farlo, ne debbii advisare che gli mandarimo uno che saperà fare. Et volemo<br />

che, quando per Bartholomeo pre<strong>di</strong>cto te firà scripto de alchuno fugitivo, che tu debbi<br />

fare che ne fia mandato dui bifolci per zaschun fugitivo, como per più lettere haverai<br />

inteso, et advisarane della recevuta de questa. Ex castris nostris felicibus contra Urceas<br />

Novas, xii novembris MCCCCLIII.<br />

Cichus.<br />

(a) Segue tucto depennato.<br />

(b) contra ripetuto.<br />

479<br />

Francesco Sforza scrive a donna Luchina dal Verme <strong>di</strong> aver saputo che è stata fatta “alcuna<br />

novitate” contra prete Giacomo de Porcellini, che gli è stato raccomandato per virtuoso. Le<br />

chiede <strong>di</strong> averlo lei pure per raccomandato.<br />

In simile forma si è scritto al vescovo <strong>di</strong> Bobbio.<br />

134r Magnifice domine Luchine de Verme.<br />

(1453 novembre 12, “contra Urceas Novas”).<br />

Contra pre’ Iacomo de Porcelini, benifaciato nella terre della vostra magnificentia,<br />

havemo inteso essere facto alcuna novitate; et perchè esso pre’ Iacomo ne è stato<br />

comendato per virtuoso et da bene, confortiamo la vostra magnificentia voglia haverlo<br />

recomandato, verso il quale piacevi fargli fare tale tractamento, adeo ch’el inten<strong>di</strong><br />

queste nostre havergli giovato. Data ut supra.<br />

Bonifacius.<br />

Cichus.<br />

In simili forma scriptum fuit reverendo domino episcopo Bobiensi.<br />

Bonifacius.<br />

Cichus.

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