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Registro missive n. 16 - Istituto Lombardo Accademia di Scienze e ...

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causa che non seria bene e non ne piacerla se cosi fusse. Per la qual cosa volemo che,<br />

havendo luy a fare cosa alcuna, se gli doman<strong>di</strong> me<strong>di</strong>ante la raxone e con iustificatione,<br />

et non de facto como luy <strong>di</strong>ce; siché or<strong>di</strong>nati et fati ch'el non sia tractato male né luy né<br />

li suoy nela roba sua, acioché da mò innante più non habia cagione de recorrere a nuy<br />

per questa cagione. Data Me<strong>di</strong>olani, vii maii 1454.<br />

Ser Iacobus.<br />

Cichus.<br />

1352<br />

Francesco Sforza informa il podestà <strong>di</strong> Maleto che l’uomo d’arme ducale Antonello da Cremona<br />

é ora riuscito a in<strong>di</strong>viduare chi, al tempo della rotta <strong>di</strong> Castiglione, gli ha sottratto un bue. È una<br />

persona <strong>di</strong> quel posto, che il podestà, accertato lo fatto, costringerà alla restituzione o al<br />

risarcimento <strong>di</strong> quanto gli é stato tolto.<br />

Potestati nostro Maleti.<br />

1454 maggio 8, Milano.<br />

Ne ha significato Antonello da Cremona, nostro homo d’arme, che altre volte, al tempo<br />

della rotta de Castellione et alogiando in quella terra, perse uno bove, né may lo poté<br />

retrovare né sapere dove fosse; se non adesso che per in<strong>di</strong>retto nostro ha saputo ch’el<br />

gli tolse uno homo de quella terra furtivamente, como da luy seray pienamente<br />

informato. Pertanto volimo et te comettemo che, trovandose essere vero quanto luy<br />

n’ha significato, gli facii restituire el bove, aut el precio d'esso, procedendo in questa<br />

causa summariamente et senza litigio absque tamen alicuius pretii iniuria. Data<br />

Me<strong>di</strong>olani, viii maii 1454.<br />

Ser Iacobus.<br />

Cichus.<br />

1353<br />

Sono state fatte lettere credenziali, sottoscritte da Cicco, a Gentile della Molara per Riberto<br />

Brandolini e Giacomo Griffo, podestà <strong>di</strong> Fiorenzuola.<br />

1454 maggio 8, Milano.<br />

364r Me<strong>di</strong>olani, <strong>di</strong>e viii maii 1454.<br />

Scripte fuerunt littere credentiales signate Cichus in personam Gentilis dela Molaria<br />

infrascriptis videlicet;<br />

magnifico domino Tiberto Brandolino et Iacobo Griffo, potestati Fiorenzuole.<br />

Iohannes Blanchus.<br />

1354<br />

Francesco Sforza risponde alla lettera <strong>di</strong> Teseo da Spoleto. In merito agli alloggiamenti dati a<br />

Tiberto Brandolini pe 1061 cavalli; ha fatto bene se Tiberto ha tanti cavalli vivi, ma così non é<br />

ora, a pace fatta, se i cavalli sono <strong>di</strong> meno, perché si aggraverebbero ingiustamente <strong>di</strong> spese i<br />

sud<strong>di</strong>ti sforzeschi, né vale che, precedentemente, si sia largheggiato in alloggiamenti nel<br />

Bresciano. Se Tiberto, poi, aggiunge che per 400 fanti ha avuto alloggiamento per 153 cavalli, il<br />

duca ricorda a Teseo <strong>di</strong> non avergli mai concesso ciò, siccome non é usanza che si <strong>di</strong>ano<br />

alloggi per cavalli <strong>di</strong> fanti, anche se il duca precisa <strong>di</strong> essere ben contento se un conestabile<br />

tiene cavalli per condotta perché ha, oltre ai fanti, anche delle lance: in questo caso vuole che si<br />

alloggino i cavalli. Gli osserva <strong>di</strong> convenire con lui che é gravissimo che siano rimasti vacui<br />

luoghi per 300 cavalli pur avendo dato alloggiamenti secondo la tassa dei cavalli. Per gli<br />

alloggiamenti a Graziolo da Vicenza e figli, lo assicura che risponde lui a Tiberto.<br />

Theseo de Spoleto.<br />

(1454 maggio 8, Milano).<br />

Havemo recevuto una toa, data a vi del presente, continente più parte circ’al facto delli<br />

lozamenti del magnifico domino Thiberto et delli altri nostri in Piasentina, ala qual<br />

respondendo, perché <strong>di</strong>ce havere dato lozamento al prefato domino Thiberto per cavalli

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