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Registro missive n. 16 - Istituto Lombardo Accademia di Scienze e ...

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<strong>di</strong>fferentia haveva” <strong>di</strong> detti suoi uomini Gli scriverà <strong>di</strong> voler accettare tutti gli uomini che gli<br />

invierà, ma lui procuri <strong>di</strong> mandargli “homini fidati”.<br />

Comissario Terdone.<br />

(1453 agosto 5, “in castris nostris felicibus apud Gaydum”).<br />

Heri, respondendo ad una parte della toa lettera de xxx del passato circha le libre 500<br />

restano ad dare quelli homini del vescovato, te avisassimo della intentione nostra; et ad<br />

questa parte non <strong>di</strong>cemo altro se non che servi modo de mandare ad executione<br />

quanto sopra ciò te habiamo scripto.<br />

10r Ala parte che hai or<strong>di</strong>nato che Paulo Pizamata debia cavalcare per casone de<br />

rescotere li denari deli soldati, et cetera, non <strong>di</strong>cemo altro se non che te commen<strong>di</strong>amo<br />

dela <strong>di</strong>ligentia toa et te carricamo più che possemo che solliciti <strong>di</strong>cto Paulo et qualunche<br />

altro che te parerà per modo che <strong>di</strong>cti <strong>di</strong>nari se rescotino senza perdere uno attimo de<br />

tempo, aciò se possa satisfare ad chi li debbi havere.<br />

Ala parte de quelli tri deli toi che hai mandato ad la abba<strong>di</strong>a de Sancto Alberto, et<br />

cetera, ne piace quanto hai facto et te ne comen<strong>di</strong>amo et non <strong>di</strong>cemo altro, perchè per<br />

un'altra nostra restarai ad compimento avvisato della <strong>di</strong>cta mente nostra circha lo facto<br />

della <strong>di</strong>cta abba<strong>di</strong>a de Sancto Alberto.<br />

Ala parte de quelli da Castelnovo et del recordo che ne dai, asai ne piace el tuo avviso<br />

et, venendo essi da Castelnovo, gli responderemo secondo el parere tuo.<br />

Ala parte de Mangiavillano, castellano de quella nostra forteza, quale non ha voluto<br />

receptare quelli toi sei homini per li suspecti che al presente correno, <strong>di</strong>cemo che asai<br />

n'è despiazuto et ha facto male ad non acceptarli, perchè nostra intentione era, et è.<br />

che debia acceptare, ogni volta che bisognasse, tute quelle persone che vorai mettere<br />

in quella forteza. Et cosi gli scrivemo che debia fare, benchè avisamo che siamo<br />

informati che la casone che ha mosso <strong>di</strong>cto castellano ad non acceptare i <strong>di</strong>cti toi<br />

homini è stato per certo desdegno et <strong>di</strong>fferentia haveva esso castellano che <strong>di</strong>cti toi<br />

homini; et siando così, non haveva forse in tuto torto. Sichè vogli havere advertentia in<br />

simile cose et non volere mandare in la <strong>di</strong>cta forteza se non homini fidati et grati al<br />

castellano, occorrendo el bisogno. Data ut supra.<br />

Nicolaus.<br />

Iohannes.<br />

28<br />

Francesco Sforza accusa ricevuta della lettera <strong>di</strong> Gentile della Molara in cui gli parla della sua<br />

andata a Castelnuovo e del suo incontro con il duca <strong>di</strong> Modena. Gra<strong>di</strong>sce che si porti, con il<br />

cancelliere, dal Colleoni, che solleciterà a risarcire, nel limite dell’onesto, i danni fatti a quei <strong>di</strong><br />

Castenuovo. Ha intesa la risposta avuta da Otto da Mandello, cui lui, duca, ha scritto il dovuto<br />

per il suo menefreghismo per i denari delle tasse.<br />

Gentili dela Molara.<br />

(1453 agosto 5, “in castris nostris felicibus apud Gaydum”).<br />

Havemo recevuto la toa lettera de dì xxviii del passato, per la quale restamo avvisati<br />

della andata toa a Castelnovo, et con il parlamento hai facto con il illustre duca de<br />

Modena et delli damni <strong>di</strong>cono quelli homini da Castelnovo esserli facto.Respondendo,<br />

<strong>di</strong>cemo che siamo certi li <strong>di</strong>cti homini <strong>di</strong>cano dele cose asai, ma se loro manderano da<br />

noi savimo bene quello che respondergli. Ne piace l'andata toa insieme col <strong>di</strong>cto<br />

cancellero dal magnifico Bartholomeo Coglione con il quale faria ogni instantia perchè<br />

siano pagati <strong>di</strong>cti damni, quando li <strong>di</strong>cti homini richiedano cosa 10v honesta; et de<br />

quanto seguirai vogli avvisarne per toe lettere. Nuy havemo inteso la resposta te ha<br />

facto messer Otto da Mandello, al quale nuy havemo scripto quello che ne è parso,<br />

perchè luy in ogni cosa sempre se è facto beffe delli facti nostri, cioè nel facto delli<br />

<strong>di</strong>nari dele taxe. Data ut supra.<br />

Leonardus.<br />

Iohannes.

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