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Registro missive n. 16 - Istituto Lombardo Accademia di Scienze e ...

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1141<br />

Francesco Sforza or<strong>di</strong>na al commissario <strong>di</strong> Geradadda <strong>di</strong> far provvedere alla riparazione <strong>di</strong><br />

alcuni tetti della rocca e <strong>di</strong> rendere praticabile il ponte del soccorso.<br />

Commissario Glareabdue.<br />

(1454 marzo 23, Milano).<br />

Intendemo che quella nostra rocha ha pur bisogno de alcune reparatione, et maxime de<br />

alcuni tecti che strapioveno, et così de aconciare lo ponte del succorso che non se pò<br />

calare. Pertanto volimo che prove<strong>di</strong> per quello modo ti pare, etiam sopra l’intrate nostre<br />

lì, far fare subito le <strong>di</strong>cte reparatione in modo che stiano bene. Data ut supra.<br />

Persanctes.<br />

Cichus.<br />

1142<br />

Francesco Sforza <strong>di</strong>ce al Colleoni <strong>di</strong> aver inteso che quelli della Valle Seriana <strong>di</strong> Sotto e della<br />

Valle Trascora hanno avuto salvacondotti dai rettori <strong>di</strong> Bergamo per cui i nemici vanno<br />

comodamente avanti e in<strong>di</strong>etro e i Valeriani ducali menano anche le loro robe fin dentro<br />

Bergamo. Il duca gli chiede <strong>di</strong> non tollerare tali salvacondotti, impedendo così che i nemici<br />

possano più praticare con la gente sforzesa.<br />

307r Magnifico Bartholomeo Coleono.<br />

(1454 marzo 23, Milano).<br />

Per relatione a nuy facta havemo inteso che la Valle Seriana de Sotto et la<br />

Valletrascora hanno havuto salvaconducto delli rectori de Pergamo, per lo quale<br />

inten<strong>di</strong>amo che l’inimici nostri vanno et vengono a a loro posta senza alcuno contrasto,<br />

como s’el volesse la più bella pace del mondo; quo fit che, andando li nostri Valeriani<br />

ale <strong>di</strong>cte Valle et conducendose hincinde dele robe, ne fino ale volte menate dentro da<br />

Pegamo, el che credemo habiano facto senza alcuna vostra saputa, né consentimento.<br />

Et perché questa cosa a nuy è molesta, confortiamove et pregamove vogliati provedere<br />

che <strong>di</strong>cti Valeriani non usano <strong>di</strong>cto salvaconducto, imo che penitus gli sia nullius valoris,<br />

ita che de cetero non habiano li <strong>di</strong>cti nostri inimici ad praticare con li <strong>di</strong>cti homini nostri;<br />

per la qual pratica, como intendeti, non se ne reporta veruno bono fructo. Data ut supra.<br />

Bonifacius.<br />

Cichus.<br />

a Segue Bergamo depennato.<br />

1143<br />

Francesco Sforza risponde a Sandrino de Nodariis da Calvisano, vicario della valle <strong>di</strong> Gan<strong>di</strong>no,<br />

che, in seguito a sua segnalazione, ha or<strong>di</strong>nato la revoca dei salvacondotti per evitare che si<br />

conducano robe dentro Bergamo. A Sandrino raccomanda <strong>di</strong> vigilare per evitare violazioni del<br />

genere in quelle vallate e lo loda per il suggerimento <strong>di</strong> mettere dei fanti a Gazzaniga.<br />

(1454 marzo 23, Milano).<br />

Sandrino de Nodariis de Calvisano, vicario nostro Vallis nostre Gan<strong>di</strong>nii.<br />

Havemo inteso quanto per la toa ne hai scripto de quelle Valle che per havere<br />

salvoconducto patiscano che l’inimici vanno et vengono ad suo piacere; per il che ne<br />

segue che molte volte se conducono delle robbe dentro da Pergamo, et cetera. Al che<br />

respondendo, te <strong>di</strong>cemo perché questa cosa a nuy é molto molesta et exosa, havemo<br />

or<strong>di</strong>nato che serano revocati <strong>di</strong>cti salviconducti, sichè tu mò dal canto tuo attenderay ad<br />

tale guar<strong>di</strong>a che niuno mancamento possa reusire in quelle vallate. Del ricordo ne fay<br />

de mettere qualchi fanti in Gazanigha, te ne comen<strong>di</strong>amo et sopra ciò faremo<br />

provisione. Data ut supra.<br />

Bonifacius.<br />

Cichus.

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