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Registro missive n. 16 - Istituto Lombardo Accademia di Scienze e ...

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sappiamo per quale casone tu vogli fare questo. Pertanto volemo che tu non li debbi<br />

allozare fanti veruni, né fargli alcuna novità per insino che nuy te scriveremo altro; et<br />

vogli subito avisarci dela casone che (a) te move ad alozar lì questi fanti lì. Data<br />

Me<strong>di</strong>olani, xxv iunii 1454.<br />

Christoforus.<br />

Cichus.<br />

(a) Segue che depennato.<br />

<strong>16</strong>03<br />

Francesco Sforza <strong>di</strong>ce al condottiero ducale Tiberto Brandolini <strong>di</strong> essere certo che l’affetto verso<br />

<strong>di</strong> lui lo ha spinto a ricordargli il fatto dei castellani <strong>di</strong> Trezzo. In merito, poi, ai due<br />

<strong>di</strong> Varese provenienti da Roma, che furono derubati sulla strada <strong>di</strong> Piacenza,<br />

si congratula per il modo da lui usato per in<strong>di</strong>viduare i malviventi, perché, quanto ha fatto in<br />

merito a ciò, ridonda a onore suo e del duca<br />

1454 giugno 24, Milano.<br />

427v Magnifico domino Thiberto Brandolino, capitaneo armorum nostro.<br />

Havemo recevto la vostra lettera et inteso quanto ne scriveti circ’al facto de castellani<br />

da Trezo; <strong>di</strong>cimo ch’el ricordo vostro havemo havuto carissimo et non dubitamo, imo se<br />

rendemo certissimi che con perfecto et sincero amore ve siati mosso ad darne recordo.<br />

Non <strong>di</strong>cemo circa ciò altro, se non che gli faremo bono pensiero, como rechiede la<br />

natura della cosa. Ala parte de quelli duy da Varesio che venevano da Roma, quali<br />

sonno stati robbati, et cetera, et del modo che haveti pigliato per retrovare li malfactori,<br />

<strong>di</strong>cemo che per una cosa non ne poteressevo havere facto cosa che più ne fosse<br />

piaciuta che havere provato quello modo ne scriveti, et questo perché, siando vuy et<br />

nuy una cosa insieme, como siamo, et puoi, siando nominanza per tuto che li vostri<br />

sonno pur in quella strata de Piasenza, fareti intendere ogniuno che questo acto ne sia<br />

stato molestissimo, como siamo certi che é stato. Siché per quanto amore ne portati ve<br />

pregamo et confortiamo che con ogni stu<strong>di</strong>o et <strong>di</strong>ligentia, per honore vostro et ancora<br />

nostro, vogliati attendere a questo facto et ali malfactori, per exempio et terrore delli<br />

altri, dare quella castigatione et punitione che ve parerà sia conveniente ad uno tanto<br />

excesso et delicto. Data Me<strong>di</strong>olani, xxiiii iunii 1454.<br />

Persanctes.<br />

Cichus.<br />

<strong>16</strong>04<br />

Francesco Sforza scrive ai Rettori <strong>di</strong> Bergamo <strong>di</strong> avere per raccomandato il suo famiglio Pietro<br />

da Campagna, che si é portato da loro per il fatto <strong>di</strong> suo fratello Antonello.<br />

Dominis Rectoribus Pergmi.<br />

1454 giugno 25, Milano.<br />

El vene da vuy Petro da Campagna, nostro famiglio, presente exhibitore, per lo facto de<br />

Antonello, suo fratello, como intendereti da luy et como seti informati. Et pertanto ve<br />

confortiamo et pregamo che per nostro amore l’habiati recommandato; la qual cosa<br />

receveremo ad singulare piacere. Data Me<strong>di</strong>olani, xxv iunii 1454.<br />

Persantes.<br />

Iohannes.

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