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Registro missive n. 16 - Istituto Lombardo Accademia di Scienze e ...

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logiamenti Ii havemo facti deputare; et cossì li scrivemo per la alligata che debbia fare<br />

in opportuna forma quele gli mandareti.<br />

173r Ala parte de fare prove<strong>di</strong>mento ad quelli luochi de Bergamasca et biavne et cussì<br />

per Ie genti d'arme, et cetera, <strong>di</strong>cemo che nuy scrivemo per la alligata al Consiglio<br />

nostro che faza opportuno prove<strong>di</strong>mento de biade per quelIe gente nostre che sonno in<br />

quelle parte; et cussì ancora scrivemo che vogliano fare prove<strong>di</strong>mento de qualche<br />

segale et migli per Valle Calleppio. Ben ve <strong>di</strong>cemo che è necessario havere bona<br />

advertencia de non affamare <strong>di</strong> qua per <strong>di</strong>ffamare dellà; sichè circa ciò ne scrivemo alIi<br />

<strong>di</strong>cti nostri del Consiglio in opportuna forma, con Ii quali ve poriti intendere con mezo de<br />

qualche vostro mandato perchè se provederà perhò ad quilli luochi che ne hanno<br />

magiore bisogno. Data ut supra.<br />

Ser Iohannes.<br />

Cichus.<br />

661<br />

Francesco Sforza spera che Angelo Simonetta sia stato con gli ambasciatori fiorentini da re<br />

Renato e gli abbiano levata la “fantaxia de volersene andare”, anche se ritiene che lui non farà<br />

se non quello che torna a suo onore e a vantaggio della lega.<br />

Da Roma ha saputo che il papa tratta con ambo le parti, ma senza successo.<br />

Gli ambasciatori sono stati accontentati a Firenze e a Milano hanno avuto 15000 ducati.<br />

Sul suo fronte non ha da segnalare se non la determinazione <strong>di</strong> prendere Asola.<br />

Avrà saputo da Giacomo Malombra quello che gli si richiede, come del presente che intende<br />

fare a re Renato.Gli raccomanda <strong>di</strong> far avere presto quanto Giacomo gli ha chiesto.<br />

Magnifico domino Angelo Simonete<br />

1453 <strong>di</strong>cembre 15, “apud Marchariam”.<br />

Credemo che tu saray stato con la serenissima mayestà del Re et per quanto gli<br />

haveray <strong>di</strong>cto et operato una con Ii magnifici oratori Florentini, quali sonno venuti là,<br />

che la soa mayestà serà in tuto levata dela soa fantaxia del volere andarsene,<br />

quantunque cre<strong>di</strong>amo che in ogni modo a soa mayestà non faria se non quello che<br />

fosse l'honore suo et bene et amplitu<strong>di</strong>ne delIa illustre lega. Nuy havemo recevuto<br />

lettere da Fiorenza per Ie quali restiamo chiari che Ie cose là passano bene. Da Roma<br />

non è altro, se non che la santità de nostro Signore sta in pratica et rasonamente con Ii<br />

ambassatori de ciascuna delle parti, et nientemeno non è substantia alcuna.<br />

Li ambassatori della mayestà del Re sonno stati spazati ad Fiorenza et hanno havuto<br />

tra <strong>di</strong>nari et lettere ad Milano ducati XV mila, et così retornino con la expe<strong>di</strong>tione.<br />

De qua non havemo altro de novo, se non che deliberamo pigliare questa impresa de<br />

Asola et obtenerla sebene piovesseno saette.<br />

Da ser Giacomo Malumbra haveray inteso quanto te havemo mandato ad chiedere, et<br />

del presente volemo se faza ala prefata mayestà del Re, sichè voglilo spazare<br />

prestissimo, secondo luy te havera rechiesto per la importantia delIa cosa (a) per lo<br />

<strong>di</strong>naro che <strong>di</strong>è portare. Data apud Marchariam, xv decembris 1453.<br />

Ser Iohannes.<br />

Cichus.<br />

(a) per la importantia dela cosa ripetuto.<br />

662<br />

Francesco Sforza scrive agli oratori fiorentini <strong>di</strong> aver avuto notizie dall’arcivescovo de Aquis <strong>di</strong><br />

quel che si parlò con lui per riferirlo a re Renato, che, a suo parere, è ostinato a volersene<br />

andare. Il duca crede che lo tratterrà l’onore suo e il bene della lega.<br />

Da Roma ha saputo che il papa tratta con gli ambasciatori della lega, degli aragonesi e dei<br />

veneziani, ma senza successo. Gli ambasciatori <strong>di</strong> re Renato hanno avuto a Firenze in contanti<br />

e a Milano con lettere <strong>di</strong> cambio ducati 15000.<br />

173v Oratoribus Florentinis.<br />

1453 <strong>di</strong>cembre 15, “apud Marchariam”.<br />

Questa sera haverno havuta la respuosta de monsignore l’arcevescovo d’Aquis de

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