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Registro missive n. 16 - Istituto Lombardo Accademia di Scienze e ...

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observandam hanc firmam intentionem nostram se retrogrados vel negligentes<br />

prestarent, nobis aut spectabilibus de Consilio nostro iustitie tu, locumtenens, rescribas<br />

eorum nomina et cognomina et sub quo clipeo vel cuius favore id agere presument, ut<br />

contra eos quam inten<strong>di</strong>mus facere valeamus provisionem, et quidem tallem, quod<br />

ceteris fiat exemplum litteras nostras observandas. Me<strong>di</strong>olani, xiii iulii 1454.<br />

Advena.<br />

Cichus.<br />

1769<br />

Francesco Sforza comunica a Marco de Attendolis, commissario <strong>di</strong> Borgonovo piacentino, <strong>di</strong><br />

aver avuto ancor oggi notizia che gli uomini <strong>di</strong> lì, o parte <strong>di</strong> loro, hanno, venerdì scorso,<br />

nonostante la <strong>di</strong>sposizione ducale e la <strong>di</strong>chiarazione del Consiglio <strong>di</strong> giustizia, commesso furti <strong>di</strong><br />

biade ai danni dei gentiluomini e citta<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> Piacenza che hanno le loro possessioni a<br />

Borgonovo e hanno altresì ferito dei gentiluomini. Vuole, perciò, che lui, Marco, coman<strong>di</strong> ai<br />

sottoscritti, irriverenti a Dio e ai Santi e <strong>di</strong>sobbe<strong>di</strong>enti al duca, che paghino ciascuno 50 ducati<br />

alla Camera ducale e, a tre giorni dal comando loro fatto, si portino da lui o dai membri del<br />

Consiglio <strong>di</strong> giustizia e non li lascino senza loro licenza. Se non avesse il coraggio <strong>di</strong> farsi<br />

obbe<strong>di</strong>re, gli provvederà un altro luogotenente, perché ridonda a vergogna del duca e a danno<br />

dei sud<strong>di</strong>ti la <strong>di</strong>sobbe<strong>di</strong>enza agli ufficali, specie se agiscono in esecuzione <strong>di</strong> tante lettere ducali.<br />

Siccome é convinto che ci si comporti così perché si é supportati da altri, vuole che si informi<br />

bene <strong>di</strong> chi li spalleggia e <strong>di</strong> tutto lo avvisi per porvi rime<strong>di</strong>o.<br />

I citati sottoscritti sono: Antonio da Rezzano detto Ferrarino, Alovise dalla Valle, Pietro Suliano<br />

detto Toresano, Antonio Manerio, console <strong>di</strong> Ziliano.<br />

1454 luglio 15, Milano.<br />

471v Marco de Attendolis, comissario Burginovi Piacentie.<br />

Pur ogii ancora habiamo inteso che li homini <strong>di</strong> quella terra, overo molti de quilli venerdì<br />

proximo passato fecero grande eccesso in robbare le biade delli zentilhomini et citta<strong>di</strong>ni<br />

de Piazenza, quali hanno le loro possessione in quelio territorio, et ulterius ferire alcuno<br />

delli <strong>di</strong>cti zentiihomini contra la <strong>di</strong>spositione della dechiaratione zà più <strong>di</strong> facta per noy<br />

cum deliberatione et iu<strong>di</strong>tio del nostro Consiglio della ìustitia; la qual cosa come<br />

detestabile a nuy, n’é stata molestissima et per essa molto se siamo turbati. Et<br />

<strong>di</strong>sponendo ripremere l’insolentia de quilli homini quali pare non temano né riverissino<br />

(a) Dio né Sancti, nì vogliano obbe<strong>di</strong>re accosa gli scriviamo, volemo che, viste le<br />

presente, comman<strong>di</strong> alli infrascricti che socto pena de l ducati per uno da fi(r) applicata<br />

inrimissibiliter alla Camera nostra, infra tre dì poi il comandamento facto vengano qua<br />

da nuy personaliter, overo alli spectabili del Consiglio nostro della iustitia, et non si<br />

partano senza loro spetiale licentia; et se forte saranno desubi<strong>di</strong>enti vogliamo scode<br />

statim la <strong>di</strong>cta pena da loro et ulterius li coman<strong>di</strong> sotto pena del doppio, siano qua, ut<br />

supra, et fatti obbe<strong>di</strong>re. Et se pur non ti bastasse l’animo de farte obbe<strong>di</strong>re,<br />

provederimo de uno altro locotenente lì a chi non manchi l’animo, perché é nostra<br />

vergogna et damno delli sub<strong>di</strong>ti quando alli officiali non fi obbe<strong>di</strong>to, et maxime in<br />

executione de tante nostre lettere. Et perché non possiamo credere che siano tanto<br />

insolenti senza scudo de alcuno altro, vogliamo che detro habbi bona informatione, e<br />

tucto quello trovaray, subito ne scrive ad ciò possiamo provedere. Magnifico Antonio da<br />

Rezano <strong>di</strong>cto Ferrarino, Alovise dala Valle, Petro Suliano <strong>di</strong>cto Toresano, Antonio<br />

Manerio, consule de Ziliano. Data Me<strong>di</strong>olani, xv iulii 1454.<br />

Cichus.<br />

(a) Segue né depennato.

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