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Registro missive n. 16 - Istituto Lombardo Accademia di Scienze e ...

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puncto per recepta la <strong>di</strong>cta toa scusa: fa mò como te pare perchè essi homini fazano el<br />

debito loro. Data apud Gaydum, <strong>di</strong>e iiii octobris 1453.<br />

Leonardus.<br />

Iohannes.<br />

333<br />

Francesco Sforza comanda all’ufficiale <strong>di</strong> Pianello <strong>di</strong> catturare i due famigli (Giovanni Villano e<br />

Rivoltino) che sono fuggiti dal suo famiglio Madona Gionana e sono ritornati a Pianello portando<br />

via a Madona dei cavalli e della roba e <strong>di</strong> non rilasciarli fino a quando non abbiano risarcito in<br />

tutto Madona. Se non si trovassero lì, vuole che l’ufficiale costringa il padre <strong>di</strong> Giovanni e i<br />

familiari <strong>di</strong> Rivoltino a pagare detto Gionana.<br />

Officiali Pianeli.<br />

(1453 ottobre 4, “apud Gaydum”).<br />

Da Madona Gionana, nostro famiglio, sono fugiti duy soy famigli, l'uno chiamato<br />

Giovanne (a) Vilano et l’altro Rivoltino, quali sono capitati al Pianelo ale case loro et<br />

hano menato via alcuni cavali et portato etiam dela roba d'esso Madona Gionana. Per<br />

la qual cosa, volendo providere ale indemnitate d'eso Madona Gionana, vi coman<strong>di</strong>amo<br />

et volemo che subito, receuta questa, faciati destenire <strong>di</strong>cti famigli et non li lassareti<br />

donec habiano satisfacto integramente quelo che hanno portato via; et se per caso non<br />

fossero capitati al Pianelo, volemo che astringi el Vilano, patre d'esso Giovane Vilano,<br />

et cossì queli dela cassa d'esso Rivoltino ad pagare al <strong>di</strong>cto Madona Gionana la roba et<br />

cavali soy pre<strong>di</strong>cti. Et questo non manchi. Data ut supra.<br />

Bonifacius.<br />

Cichus.<br />

(a) Giovane scritto su rasura.<br />

334<br />

Francesco Sforza chiede a madonna Luchina dal Verme <strong>di</strong> provvedere che Madona Gionana sia<br />

risarcita dei due cavalli e della roba che gli hanno rubato due suoi famigli, Giovanni Villano e<br />

Revoltino.<br />

Domina Luchina de Verme.<br />

(1453 ottobre 4, “apud Gaydum”).<br />

Da Madona Gionana, nostro famiglio, sono fugiti doy soy famigli, chiamato l'uno<br />

Giovane Vilano et l'altro Rivoltino et li hanno menato via doy soy cavali et portato certa<br />

soa roba, et sono capitati al Pianelo dove hanno li loro parenti et case; et perché<br />

volemo che essi provedano ala indemnitate d’esso Madona Gionana, confortiamove<br />

vogliati scrivere et providere opportunamente che, essendo capitati al <strong>di</strong>cto loco, siano<br />

retenuti et non essendo lì capitati sia dele robbe loro satisfacto al pre<strong>di</strong>cto Madona<br />

Gionana integramente. Data ut supra.<br />

Bonifacius.<br />

Cichus.<br />

335<br />

Francesco Sforza comanda a Iacobo da Crema, ufficiale delle munizioni <strong>di</strong> Pavia, <strong>di</strong> mandare a<br />

Cremona, in mano <strong>di</strong> Filippo degli Allegri, ufficiale delle munizioni, 12 pali <strong>di</strong> ferro da vigna con la<br />

mazorola, avvisandone subito Bartolomeo da Cremona.<br />

(1453 ottobre 4, “apud Gaydum”).<br />

89v Iacobo de Crema, officiali munitionum Papie.<br />

Volimo che subito, ala receputa de questa, tu debbi mandare a Cremona in mane de<br />

Iohanne Filippo delli Allegri, officiale dele munitione, li dodeci, cioè 12, pali de ferro de<br />

vegna che habiano la mazorola da capo. Et subito che l’haveray mandati, avisarane<br />

Bartholomeo da Cremona.

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