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Registro missive n. 16 - Istituto Lombardo Accademia di Scienze e ...

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de questo, se recorra dal nostro Consiglio de iustitia, quale gli administrarà rasone.<br />

Data Me<strong>di</strong>olani, xiiii iunii 1454.<br />

Marcus.<br />

Cichus.<br />

1555<br />

Francesco Sforza comanda al podestà, comune e uomini <strong>di</strong> Caselle <strong>di</strong> por fine agli eccessi<br />

(taglio <strong>di</strong> erbe, furto <strong>di</strong> legna e, quel che é peggio, ferimento <strong>di</strong> loro uomini), dei quali si<br />

lamentano quelli <strong>di</strong> Castelnovo. In particolare vuole che il podestà intervenga per far restituire<br />

quanto é stato tolto e, inoltre, gli or<strong>di</strong>na <strong>di</strong> mandare, entro <strong>di</strong>eci giorni, due uomin per<br />

accompagnare il commissario da lui scelto per incontrarsi lì con quello eletto dal duca <strong>di</strong><br />

Modena per risolvere la vertenza fra quelli <strong>di</strong> Castelnovo e loro.<br />

1454 giugno 15, Milano.<br />

Potestati, communi et hominibus Castellarum.<br />

Non senza grave lamenta de quelli da Castelnovo habiamo inteso che contra de loro et<br />

suoi beni haveti facto fare et faceti molte grande novitate, cioé in segarli l’herbe et<br />

biave, torgli le legne et, quod deterius est, ferire de loro, le quale cose, siando vere, ne<br />

pareno assay deshoneste et ne sonno moIto despiaciute, né le vogliamo per alcuno<br />

modo tollerare. Pertanto ve comman<strong>di</strong>amo che omnino ve abstenati da ogne molestia<br />

et novità contra li pre<strong>di</strong>cti homini et suoi beni et ti, potestà, obviarà ad simile scandalo<br />

per quello megliore modo che te parerà, et faray restituire le cose tolte, et mandati qui<br />

duy homini, fra dece dì al più tardo che ve parerà, per condure quello commissario,<br />

quale nuy deputaremo venga lì per retrovarse con quello, quale ha electo illustre ducha<br />

de Modena per levare la <strong>di</strong>fferentia vertente tra li pre<strong>di</strong>cti da Castelnovo et vuy, la<br />

quale, per via de amicabile compositione o per rasone, deliberamo che penitus se leve<br />

quanto più presto sia possibile. Data Me<strong>di</strong>olani, xv iunii 1454.<br />

Persanctes.<br />

Cichus.<br />

1556<br />

Francesco Sforza comunica agli stipen<strong>di</strong>ati e a quanti sono a Caselle <strong>di</strong> aver avuto ancora<br />

lamentele dal governatore e dagli uomini <strong>di</strong> Castelnovo per gli atti da loro commessi contro <strong>di</strong><br />

loro e i loro beni, come tagliare erbe e biade e commettere ferimenti. Impone loro la restituzione<br />

<strong>di</strong> quello che hanno preso e <strong>di</strong> guardarsi in futuro dal commettere simili soprusi, perché,<br />

altrimenti, avrebbero <strong>di</strong> che pentirsi.<br />

(1454 giugno 15, Milano).<br />

417r Stipen<strong>di</strong>atis et omnibus existentibus in Caselli.<br />

Per molte vie, et mò novamente per lamento et querella del governatore et homini de<br />

Castelnovo, havemo inteso li deshonesti mo<strong>di</strong> et deportamenti quali haviti usati et tuto<br />

volta usati con loro et suoi beni, cioé in segarli herbe, biave et ferirli de loro, dela<br />

qualcosa havemo gran<strong>di</strong>ssimo despiacere et se retrovamo malcontenti de vuy. Pertanto<br />

volimo et ve coman<strong>di</strong>amo, per quanto haveti cara la gratia nostra che, havuta questa,<br />

gli faciati integra restitutione de tute quello che havessevo tolto, che non gli manchi<br />

niente, et da qui inanzi guardateve che per modo alcuno non incorrati più in simili<br />

inconvenienti perché ve daressemo ad intendere che faressevo male ad tenere simili<br />

mo<strong>di</strong> et non obe<strong>di</strong>re nostri comandamenti. Data ut supra.<br />

Persanctes.<br />

Cichus.<br />

1557<br />

Francesco Sforza scrive a magistro Pietro da Como, ingegnere ducale, d’aver inteso dal suo<br />

cameriere Giovanni Pietro da Lo<strong>di</strong> della sua <strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> avere la strada un po’ elevata nel<br />

mezzo. Si <strong>di</strong>ce d’accordo che or<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> lasciare la strada concava nel mezzo<br />

in modo che l’acqua scorra sotto la “chiavega”.

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