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Registro missive n. 16 - Istituto Lombardo Accademia di Scienze e ...

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haveray pacientia perché, se tu l’havesse domandato, te ne haveressemo potuto<br />

compiacere. Me<strong>di</strong>olani, xviii iulii 1434.<br />

Christoforus.<br />

Iohannes.<br />

1777<br />

Francesco Sforza <strong>di</strong>ce a Benedetto de Curte, capitano della cittadella <strong>di</strong> Piacenza, che,<br />

quantunque gli abbia scritto <strong>di</strong> far pagare all’abate piacentino <strong>di</strong> San Donnino i 50 ducati della<br />

onoranza del bue grasso, deve, per compiacere sua moglie, soprassedere nella richiesta.<br />

1454 luglio 19, Milano.<br />

Bene<strong>di</strong>cto de Curte, capitaneo cittadelle Placentie.<br />

Non obstante quanto per altre nostre te havemo scrito che dovesse far pagare alo<br />

abbate de San Donino de quella cità ducati cinquanta per la honoranza nostra del bove<br />

del’anno proximo passato, ve <strong>di</strong>cemo che ad contemplatione della illustrissima madona<br />

nostra consorte non li debii per <strong>di</strong>cta casone dare impazo, né impe<strong>di</strong>mento alcuno per<br />

fin che sopra de ciò haveray da nuy altro in contrario; ma volemo debii soprasedere.<br />

Data Me<strong>di</strong>olani, <strong>di</strong>e xviiii 1454.<br />

Zaninus.<br />

Iohannes.<br />

1778<br />

Francesco Sforza scrive a Giorgio <strong>di</strong> Annone che, in seguito al richiamo fattogli da Pietro da<br />

Pusterla, gli concede la licenza <strong>di</strong> otto giorni per andare da lui.<br />

476r Georgio de Anono.<br />

(1454 luglio 18, Milano).<br />

Havendoce reducto ad memoria Petro de Pusterla del tuo venire qui per qualche dì,<br />

siamo remasti contenti; et così per la presente te conce<strong>di</strong>amo licentia che venghi solum<br />

per octo <strong>di</strong>. Data ut supra.<br />

Andreas.<br />

1779<br />

Francesco Sforza vuole che il podestà e gli uomini <strong>di</strong> Soncino gli man<strong>di</strong>no, come già richiesto,<br />

due loro uomini informati del modo con cui vivono i cavalli dei soldati lì alloggiati, che a quel che<br />

si <strong>di</strong>ce soffrono <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> carenze.<br />

Potestati et homimbus Soncini.<br />

(1454 luglio 18, Milano).<br />

Havendove scripto de questi dì dovessevo mandare qui da nuy doy homini per<br />

intendere il modo del vivere deli cavalli de quelli nostri soldati sonno allogiati, li quali<br />

sentiamo hanno grande manchamento, ne meravigliamo non l’habbiati anchora<br />

mandati. Pertanto ve coman<strong>di</strong>amo li debbiati subito mandare, informati de questa<br />

faccenda; et non manchi. Data ut supra.<br />

Andreas Fulgineus.<br />

1780<br />

Francesco Sforza scrive ad Andrea Dandolo, provve<strong>di</strong>tore <strong>di</strong> Crema, che lo incontrerebbe<br />

volentieri prima della sua andata a Venezia. Se gli fosse scomoda la <strong>di</strong>stanza per portarsi da lui,<br />

gli propone un incontro a Lo<strong>di</strong>, donde, dopo aver conferito con lui, potrebbe andare per la sua<br />

destinazione.<br />

Andree Dandulo, provisori Creme.<br />

(1454 luglio 18, Milano).

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