Registro missive n. 16 - Istituto Lombardo Accademia di Scienze e ...

430v Domino Andree Dandulo provisori Creme.
Respondendo ala lettera vostra de dì xxv del presente per la quale ne scriveti che,
havendo vuy scripto ali officiali nostri secundo é accaduto circa la restitutione delli
regazi non haveti possuto obtenere cosa veruna, dicemo ne spiace grandemente
perché essi officiali nostri hanno facto contra la mente, dispositione et voluntate nostra
sopra ciò perhò che nuy siamo non in altra dispositione verso vuy, como siati vuy verso
nuy. Dela quale vostra bona dispositione et voluntate (a) bona ve ne rengratiamo; et
maxime de quello che mò novamente haveti facto in fare a restituire a Iacomo Maletta il
suo regazo, quale era venuto là con alcuna sua robba, ve avisiamo che nuy siamo in
quello medesmo proposito et opinione. Et accadendo venire de qua alucni, o regazi, o
altri, che siano da canto dellà, nuy li faremo retornare et restituire le robbe che gli
accadesse portare; et così ordinaremo ali officiale nostri che farano quello medesmo,
benché non é da maravgliarse se circa la restitutione delli dicti regazi, li nostri officiali
non hanno facto votiva expeditione ale vostre recheste perché in lo facto de dicti regazi
non hanno havuto spetiale commissione. Non di meno, como haveti possuto vedere, ad
rechiesta del magnifico Matheo da Capua, havemo scripto dove é bisognato per la
restitutione di alcuni suoi regazi. Mediolani, xxvi iunii 1454.
Bonifacius.
Iohannes.
(a) Segue vostra depennato.
1615
Francesco Sforza comanda a Maxio, figlio di Gaspare da Suessa, di liberare dalle grangie
dell’abbazia di Morimondo dalla presenza di gente d’arme.Vuole che lui e i suoi se ne vadano da
Francavegia e si spostino in luoghi non soggetti alla giurisdizione dell’abbazia.
431r Maxio, filio Gasparri de Suessa.
(1454 giugno 26, Milano).
Te avisamo che nostra intentione non é che in quelle granze del’abadia de Miramondo
se dimori, né allogi alcune gente d’arme per alcuno modo. Pertanto volimo et
comandiamoti che subito, veduta la presente, tu te levi con tuti li tuoy et d’altri, se gli n’é
de quello loco de Francavegia, dove sentiamo che tu sei, et te transferisse altroe che
non sia iurisdicione dela dicta abbatia; altramente te daremo ad intendere che ne
saremo malcontenti. data Mediolani, ut supra.
Donatus.
Andreas Fulgineus.
1616
Francesco Sforza dà indistintamente a qualsiasi persona d’ambo i sessi, abitanti a Frascarolo,
Torre Beretti, Cascina de Bossis, parti d’Isola, del comitato di Pavia, possibilità per due mesi e
poi a beneplacito del duca, di stare, soggiornare in detti luoghi e commerciare, sia nel territorio
sforzesco che sabaudo, di arare, seminare, fare fieno, pascolare, macinare ovunque, ma specie
nei due mulini sul Po, portare i prodotti a casa, sia su carri, carretti che su bestie o, come più
piacerà di andare a caccia e fare ogni cosa tranquillamente a suo piacere.
1454 giugno 26, Milano.
Dux Mediolani, et cetera, universis et singulis personis utriumque sexsus, habitantibus
et habitare solitis in terra et locis de Frascarolo et Turre Birretorum et Cassina de
Bossiis, partium Isolarie, comitatus Papie, cuiusvis gradus et condicionis existant et
quibusvis nominibus nuncupatis standi, comorandi et pernoctandi in dicta terra et locis
et praticandi tam in nostro quam illustris domini ducis Sabaudie territorio, arandi,
seminandi, mettendi, fenandi, pabulandi, macinandi ubicumque, presertim in duobus
molendinis suis sitis in flunime Padi, fruges et quoslibet fructus et redditus suos ad
domos suas reducendi, tam super carris et plaustris, quam bestiis, et prout sibi placuerit
melius aucupandi preterea et venandi cetera demum omnia et singula gerendi,