Registro missive n. 16 - Istituto Lombardo Accademia di Scienze e ...

e ora ha lo sfizio di rivederla, ma non ha il modo per andarvi. Il duca chiede a donna Luchina di
propiziare questo incontro.
371r Magnifice domine Luchine de Verme.
1454 maggio 11, Milano.
Zohanne dal Verme n’ha exposto che fine al tempo viveva el magnifico conte Aluyso
del Verme li dede moglie una de quelle marchese da Coliasso, quale già grande tempo
non ha may veduta, et al presente ne dice voria andare ad vederla, ma ha male el
modo per andare, como a luy se conveneria et seria debito andare. Il perché ve
recomandiamo et preghamo ve piacia darli el modo che, oltra sia debito ala
magnificentia vostra, così fare ve sarà anche honore et farete cosa ad vuy laudabile et
ad nuy grata. Mediolani, xi maii 1454.
Ser Facinus.
Cichus.
1380
Francesco Sforza scrive a Gracino e al referendario di Pavia perché sia tutto pronto entro sera
per la nave che deve portare a Venezia Guarnerio Catiglioni,consigliere ducale.
Domino Gracino et referendario Papie.
1454 maggio 12, Milano.
Benché nuy crediamo et se rendiamo certi segondo el vostro scrivere che la nave nella
quale se debbe condurre a Venetia el spectabile miser Guarnero da Castiglione, nostro
consigliere, con li suoy sia imponto, pur ve havemo voluto iterare questa ad ciò che, se’l
ge manchasse alcuna cosa, faciati che omnino questa sira sia imponto et fornita de
boni navaroli; et pagherite la spesa de quella a nostro nome. Mediolani, xii maii 1454.
Ser Iacobus.
Franciscus Sfortia Vicecomes manu propria subscripsit.
Cichus.
1381
Francesco Sforza scrive ad Agostino de Copianis di Sale, castellano della fortezza di Carpaneto,
di aver preso visione di quanto ha scritto al luogotenente di Piacenza, Benedetto da Corte, circa
la molestia data alla fortezza. Il duca gli comanda la massima vigilanza, evitando di fare entrare
persone non autorizzate da lui.
1454 maggio 12, Milano.
Angustino de Copianis de Sale, castellano arcis Carpaneti.
Havemo veduto quanto tu hay scripto ad Benedicto da Corte, nostro locotenente de
Piasenza, circa la molestia te fi data per quella forteza et del dubio et suspecto che tu
hay; dicemo che tu hay facto bene ad avisare de questo. Pertanto volimo et te
comandiamo, per quanto tu hay cara la gratia nostra, che tu debii attendere a guardare
la dicta forteza con ogne diligentia et solicitudine, non li lassando entrare persona
veruna, sia et habia nome como voglia, 371v senza littera sottoscripta de nostra propria
mano, servando integramente tuti li ordini et comandamenti te forono facti quando
andasse ala guardia d’essa forteza; et in questo habia tale advertentia che non te sia
furata né tolta da persona che viva, et ad ogne rechiesta nostra ne la possi consignare
segondo te fo consignata ad te. Siche bisogna che tu staghi vigile et attento, et che non
dormi, non te fidando de persona alcuna. Data Mediolani, xii maii 1454.
Nicolaus.
Cichus.
1382
Francesco Sforza loda Benedetto da Corte, luogotenente di Piacenza, per avergli mandato la
lettera del castellano di Carpaneto e gli dice di aver scritto a detto castellano per raccomandargli