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Registro missive n. 16 - Istituto Lombardo Accademia di Scienze e ...

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coman<strong>di</strong>amote che, quando <strong>di</strong>cto don Iohanne venerà lì, il debii libere lassare stare et<br />

repatriare et che faza Ii facti suoy, como el faceva inanze ch’el fosse pigl(i)ato, perchè<br />

per questa volta gli habiamo perdonato, et lo simile havemo facto gratia ad Alberto,<br />

fratello del <strong>di</strong>cto don Iohanne, che retorni ad casa repatriare insieme con lo <strong>di</strong>cto don<br />

Iohanne. Data ut supra.<br />

Zaninus.<br />

Cichus.<br />

(a) Potestati Florenzole scritto su Officiali bulectarum civitatis nostre Papie depennato.<br />

605<br />

Francesco Sforza informa l’ufficiale delle bollette della città <strong>di</strong> Pavia che, per compiacere<br />

Bartolomeo Colleoni, consente a don Giovanni da Fiorenzuola <strong>di</strong> ritornare nel suo borgo, libero<br />

<strong>di</strong> muoversi a suo piacere. Eguale grazia concede pure al <strong>di</strong> lui fratello Alberto.<br />

(1453 <strong>di</strong>cembre 4, “apud Urceasnovas”).<br />

<strong>16</strong>0v Officiali buletarum civitatis nostre Papie.<br />

Ad contemplatione del magnifico Bartholomeo Coglione, nostro capitaneo <strong>di</strong>lectissimo,<br />

siamo contenti che don Iohanne da Fiorenzola, quale è lì in quella nostra cità religato,<br />

retorni ad repatriare alIa <strong>di</strong>cta terra de Fiorenzola et faze Ii facti suoy liberamente; et<br />

così volemo, havuta questa, il debie licentiare et lassarlo andare ad suo piacere dove Ii<br />

parerà, perchè gli havemo facta gratia libera, admonendolo che de qui indreto attenda<br />

ad far bene et vivere bene, como degono vivere Ii suoi pari, et che non se impaze de<br />

quello che non gli toche. Et siamo ancora contenti et volemo che tu licentie Alberto,<br />

fratello del <strong>di</strong>cto don Iohanne, che retorne ad repatriare ad casa sua ad Fiorenzola, al<br />

quale havemo facto gratia ad contemplatione del prefato magnifico Bartholomeo<br />

Coglione. Data ut supra.<br />

Zaninus.<br />

Cichus.<br />

606<br />

Francesco Sforza vuole che il commissario <strong>di</strong> Geradadda <strong>di</strong>sponga delle moglie e dei figli (che<br />

si trovano a Caravaggio) dei fratelli, Luigi e Antonio Spagnolo, fuggiti dal Colleoni, come da detto<br />

condottiero, o da un suo messo, gli verrà in<strong>di</strong>cato.<br />

Commissario Glaree Abdua.<br />

1453 <strong>di</strong>cembre 4, (“apud Urceasnovas”).<br />

Ne ha significato el magnifico Bartolameo Colione, nostro capitaneo d'arme, che altre<br />

volte se fugireno da luy Aluysi et Antonio Spagnolo, fratelli, quali hano in quella nostra<br />

terra da Caravazo le moliere et figlioli, richiedendone proinde che prove<strong>di</strong>amo ala sua<br />

indemnitate. Et volendo aquiesere ala sua honesta petitione, volemo et te commettimo<br />

che ad instantia et requisitione d'esso magnifico Bartholameo, o de qualunche suo<br />

messo, debbi fare et <strong>di</strong>sponere dele moliere et fioli quanto luy te or<strong>di</strong>narà. Data ut<br />

supra, <strong>di</strong>e iiii <strong>di</strong>cembris 1453.<br />

Iohannes.<br />

607<br />

Francesco Sforza impone a Pietro de Raymun<strong>di</strong>s, tesoriere <strong>di</strong> Castell’Arquato <strong>di</strong> decidersi, come<br />

più volte richiestogli, a sod<strong>di</strong>sfare entro due giorni gli uomini <strong>di</strong> Gottolengo. Se entro detto<br />

termine non li accontenterà, gli comanda <strong>di</strong> portarsi da lui.<br />

Se non ottempererà a ciò, gli farà quanto il caso richiederà.<br />

(1453 <strong>di</strong>cembre 4, “apud Urceasnovas”).<br />

<strong>16</strong>1r Petro de Raymun<strong>di</strong>s, thesaurario nostro Castri Arquatis.<br />

Como tu say per più nostre lettere te è stato scripto che tu volesse fare che questi nostri

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