Registro missive n. 16 - Istituto Lombardo Accademia di Scienze e ...

possevano con cinque compagni andare liberamente al dicto molino con dicte bestie
cariche delle biave delli homini de Pandino et poi con la farina retornare ad Pandino,
per li vostri gli sonno state retenute somme quatro de farina, doe bestie da soma,
retenuto per presone Christoforo Favalo, suo compagno, et scosso per presone per
ducati quatro et mezo Princivallo de Raymondi, etiam loro compagno. Et benchè esso
nostro locotenente più volte habia scripto ala magnificentia vostra per la restitutione de
queste cose tolte et liberatione del presone, tamen per la vostra magnificentia non gli è
ancora dato ordine nè modo, de che ne maravigliamo grandemente. Pertanto havemo
voluto scrivere questa ala magnificentia vostra per la quale ve rechiedemo et
confortiamo che per observatione del salvoconducto et fede vostra, vogliati fare
restituire dicte cose et liberare dicto presone, altramente seremo constrecti ad fare il
simile aIi vostri per provedere ala indemnità de questi homini nostri. Data Laude, vi
februarii 1454.
Zanetus.
Iohannes.
875
Francesco Sforza scrive ad Ambrogio da Rho, podestà di Maleo, di non consentire che
Cristoforo Moyentino, se è coinvolto nelle faccende di suo cognato Cristoforo, trombettiere
ducale, venga invitus costretto a impicciarsi in affari di quel comune.
Ambrosio de Raude, potestati Maley.
1454 febbraio 5, Lodi.
Christoforo, trombeta nostro, ne dice che per quello comune pare voglia essere
astrecto Christoforo Moyetino, suo cugnato e factore Iì, ad exercitarse e intrometerse in
Ie facende et cose che bisognano al dicto comune, contra la voluntà soa e in damno et
preiuditio d’esso nostro trombetta perché, essendo constrecto dicto suo cugnato a fare
Ii facti de quello comune, gli è forza 236r lassare et obmettere Ii facti et bisogni d’esso
nostro trombetta. Pertanto volemo, et così te commettiamo che, adoperandose dicto
Christofaro Moyentino in le facende et bisogni del dicto Christoforo, nostro trombetta,
provedi et servi modo ch’el non sia astrecto contra soa voluntà ad impazarse et
intrometterse de alcuna facenda de quello commune. Data Laude, v februarii.
Ser Alexander.
Iohannes.
876
Francesco Sforza scrive a Ioseph de Cortonio, castellano della rocca di San Colombano, che le
corazzine si trovano a Cerreto, per cui deve aver pazienza.
Gli invia in buona forma la licenza richiestagli.
(1454 febbraio 5), Lodi.
Iosep de Cortonio, castellano arcis nostre Sancti Columbani.
Havemo veduto quanta tu ne hay scripto; al che brevemente respondendo, dicemo che
quelle corazine (a) sonno ad Cerreto, sichè per adesso bisognia che tu habii patientia.
La licentia che n’hay rechiesta, te mandiamo qui alligata et in bona forma, como
vederay. Laude, ut supra.
Persanctes.
Cichus.
(a)Segue che depennato.
877
Francesco Sforza ordina al referendario di Piacenza di accertare se veramente nel passato la
possessione della Bonissima, che ora hanno i famigli ducali Giulio e Scarioto, ha goduto, come
essi asseriscono, della esenzione dalle imbottature.
Gli riferisca il tutto in modo che lui sappia quale decisione prendere.
(1454 febbraio 5, Lodi).