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Registro missive n. 16 - Istituto Lombardo Accademia di Scienze e ...

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<strong>di</strong>cta robba iam sequestrata non debiati per alcuno modo lassarla licentiare, nè trare de<br />

sequestro donec <strong>di</strong>cto Nicolò non habia restituito <strong>di</strong>cti bovi ad esso Bassano, overo<br />

pagato il valore d'essi, servando circa ciò tuti quelli mo<strong>di</strong> ve parerano perchè <strong>di</strong>cto<br />

poverhomo rehabia <strong>di</strong>cti suoi bovi. Data ut supra.<br />

Bonifacius.<br />

Iohannes.<br />

128<br />

Francesco Sforza scrive al luogotenente <strong>di</strong> Lo<strong>di</strong> <strong>di</strong> sapere per certo che i nemici intendono<br />

prendere la bastita o il luogo <strong>di</strong> Cavenago. Siccome il luogo può rimanere sguarnito da <strong>di</strong>fensori,<br />

perchè i villani se ne vanno per i fatti loro e potrebbero essere facilmente chiusi fuori da dei fanti<br />

o presi per il piccolo loro numero, vuole che si faccia <strong>di</strong> quel posto tale guar<strong>di</strong>a <strong>di</strong> giorno e notte<br />

in modo da non venirne mai sorpresi, nè per terra nè per acqua.<br />

Se teme che scarseggino uomini per la <strong>di</strong>fesa, si rivolga per aiuto ai luoghi vicini<br />

35v Locumtenenti Laude.<br />

(1453 agosto 22, “apud Gaydum”).<br />

Nuy siamo avisati, et questo l'havemo per certo, che l'inimici intendeno de mandare ad<br />

prendere la bastita, sive el loco de Cavanago o per <strong>di</strong>rrecto o per in<strong>di</strong>rrecto, o de dì o<br />

de nocte, como meglio gli poderà venire facto per podere poi damnificare a loro posta<br />

el paese nostro dellà. El che ne pare assay factibile ad loro non essendoli provisto<br />

altramente, perchè credemo che li villani vadano qua et là ad fare li facti loro; et per più<br />

delle volte credemo che <strong>di</strong>cto loco remanga abandonato, dove facilmente poderiano<br />

venire qualchi fanti, quali, ho li serrarebeno de fora, o li haberebano per forza per<br />

retrovarsi <strong>di</strong>cti homini in pocho numero, siché non poderiano deffendere esso loco. Per<br />

la qual cosa ve ne havemo voluto per questa nostra darvine noticia, et volemo<br />

prove<strong>di</strong>ate talmente a quello loco che questo non possa reussire al'inimici, facendo fare<br />

tal (a) guar<strong>di</strong>a de dì et de nocte che fanti <strong>di</strong> inimic,i o in pocho, o in assay numero non<br />

possano venire a quello loco nè per terra nè per aqua che non siano scoperti. Et venendoli<br />

anchora in tale numero che potesseno per uno pezo combatere <strong>di</strong>cto loco che<br />

essi homini se trovano talmente provisti che se possano deffendere, benchè cre<strong>di</strong>amo<br />

che l’inimici non se meteriano ad questo acto, pur non<strong>di</strong>meno è meglio essere ziloso<br />

cha chegoza. Et se li <strong>di</strong>cti homini non fusseno sufficienti per sì ad fare le <strong>di</strong>cte guar<strong>di</strong>e,<br />

volemo che li faciati a<strong>di</strong>utare dali lochi lì circumvicini tanto de dì quanto de nocte. Et<br />

circa ciò mettetili ogni stu<strong>di</strong>o et <strong>di</strong>ligentia vostra che non occorra scandalo, aciò non<br />

<strong>di</strong>cati poi non essere stato avisato da nuy. Data ut supra.<br />

Bonifacius<br />

Cichus.<br />

(a) fare tal su rasura.<br />

129<br />

Francesco Sforza ringrazia Antonio Vestarino, citta<strong>di</strong>no <strong>di</strong> Lo<strong>di</strong>, per l’informazione del ritorno <strong>di</strong><br />

suo nipote con l’ambasciata fattagli fare dal marchese <strong>di</strong> Monferrato; gli fa sapere che non<br />

occorre che nè lui, nè suo nipote si portino da lui, perchè è arrivato re Renato e con lui Angiolo<br />

Acciaioli e ha mandata Angelo Simonetta, suo consigliere, “con piena possanza de conzare<br />

quelle cose de là”.<br />

Antonio Vastarino, civi Laudensi.<br />

(1453 agosto 22, “apud Gaydum”).<br />

Havemo recevute le toe lettere, date <strong>16</strong> del presente, per le quale restiamo avisati dela<br />

tornata de tuo nepote e dela imbassiata ce ha facta fare el marchexe de Monferrà del<br />

tuo venire qua in campo, et cetera, ale quale respondendo te comen<strong>di</strong>amo e<br />

rengratiamo de quanto hay facto, e molto ne piace la risposta qual saviamente gli hay<br />

facta fare. Ma perchè como tu debbe mò sapere è venuta la maestà del 36r<br />

serenissimo re Renato, e trovandose con sì el spectabile domino Angelo Azayolo, et<br />

anche havendoli novamente mandato Angelo Simoneta, nostro consiliero, con mandato

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