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Registro missive n. 16 - Istituto Lombardo Accademia di Scienze e ...

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Havemo recevuta la vostra lettera et inteso quanto ne scrivete che domino Sacramoro<br />

et domino Francesco non sono possuti intrare con quelle nostre genti in Urgnano,<br />

Calcinà et Bruxaportho. Dicemo che’l ne despiace, et per le allegate scrivemo ale <strong>di</strong>cte<br />

nostre terre che le debiano acceptare ad ogni loro petitione, sichè mandareti le allegate<br />

alli pre<strong>di</strong>cti quanto più presto porreti et che exequiscano quanto hanno in commissione.<br />

Ad maestro Pedro de Cernuschio, nostro inzegnero, quale è venuto Iì da Milano <strong>di</strong>rrete<br />

per nostra parte che scrivemo al <strong>di</strong>cto domino Sacromoro che li debia mandare la<br />

scorta; sichè <strong>di</strong>cetegli staga in puncto et in or<strong>di</strong>ne che, como domino Sagramoro Ie<br />

mandarà la scorta, possa inme<strong>di</strong>ate venire via qui da nuy. Data ut supra.<br />

Zaninus.<br />

Cichus.<br />

532<br />

Francesco Sforza scrive al luogotenente, al podestà e ai presidenti agli affari <strong>di</strong> Piacenza che,<br />

venuto a conoscenza che devono attendere alla elezione <strong>di</strong> quattro uomini per provvedere agli<br />

alloggiamenti, vorrebbe che nel novero dei quattro sia scelto Stefano Crodazio, <strong>di</strong> cui apprezza<br />

la “fede, virtute et sufficientia”..<br />

(1453 novembre 19, “contra Urceas Novas”).<br />

145r Locumtenenti, potestati et presidentibus negotiis civitatis Placentie, nostris <strong>di</strong>lectis.<br />

Havendo inteso che per quella comunitate de Piasenza mò novamente se fa ellectione<br />

de quatro homini, quali habiano ad provedere quello che accaderà sopra li allozamenti<br />

delli cavalli, ne siamo mosti per questa nostra recordarvi che vogliati ellezere nel<br />

numero deli <strong>di</strong>cti quatro al <strong>di</strong>cto offitio Stefano Crodatio de quella nostra cità, dela fede,<br />

virtute et sufficientia del quale ne confi<strong>di</strong>amo nuy pienamente, certificandovi che a nuy<br />

fareti cosa che summamente ne piacerà. Data ut supra.<br />

Bonifacius.<br />

Cichus.<br />

533<br />

Francesco Sforza ricorda al referendario <strong>di</strong> Pavia che il giustiziato Iacobino Garzo aveva avuto<br />

da magistro Anibaldo cinque bestie in soccida e gli fa anche presente che delle tre bestie, che<br />

ebbe il conte Giovanni <strong>di</strong> Albonesi, ad Anibaldo ne sono state restituite due e delle altre non ne<br />

ha potuto avere alcuna. Intendendo che Anibaldo consegua il dovuto, gli comanda <strong>di</strong> fare in<br />

modo che egli abbia dal conte Giovanni la terza bestia, oppure un manzo.<br />

Trovandosi le altre due bestie, comanda che siano date ad Anibaldo oppure che egli possa<br />

rifarsi sui beni <strong>di</strong> detto Iacobino.<br />

Referendario Papie.<br />

(1453 novembre 19, “contra Urceas Novas”).<br />

Vuy site informato como Iacobino Garzo, quale fo iusticiato per cose comisse contra el<br />

stato nostro, haveva in socido cinque bestie bovine da magistro Anibaldo, nostro<br />

manescalcho. Sapeti anchora che de tre, quale ne hebe el conte Zohanne <strong>di</strong> Albonesi,<br />

gle ne sonno state restituite doe, et che delle altre doe gli restavano non ne ha possuto<br />

havere alcuna;. Deliberando, adunche, che <strong>di</strong>cto magistro Anibaldo consegua el dovere<br />

suo, ve commettiamo et volemo debiati provedere per ogni modo et via expe<strong>di</strong>ente<br />

ch'esso magistro Anibaldo consegua et habia dal <strong>di</strong>cto conte Zohanne la terza bestia,<br />

overo manzo quale gli resta. Provedeti anchora che, retrovandose le altre doe bestie<br />

che manchano, Iuy le habia per ogni modo, overo che delli beni del <strong>di</strong>cto quondam<br />

Iacobino gle sia satisfacto interamente del pretio et valuta dele <strong>di</strong>cte bestie et de tuto<br />

quello debe havere rasonevelemente da Iuy per lo guadagno delle <strong>di</strong>cte bestie et d'ogni<br />

altra cosa habia havuta a fare seco per casone del <strong>di</strong>cto socedo, facendo per modo<br />

ch’esso magistro Anibaldo consegua el debito suo et nuy non habiamo casone più de<br />

replicarvi circa ciò. Data ut supra.<br />

Irius.<br />

Iohannes.

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