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Registro missive n. 16 - Istituto Lombardo Accademia di Scienze e ...

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<strong>16</strong>42<br />

Francesco Sforza replica ad Antonio degli Eustachi, capitano generale della flotta sforzesca, e a<br />

Gracino da Pescarolo che, al più tar<strong>di</strong>, entro quattro giorni, devono trovare imbarcazioni<br />

sufficienti per fare un ponte sul Po presso Valenza. Ha poi loro scritto <strong>di</strong> due galeoni fatti venire<br />

da Cremona per provvedere che, mancando <strong>di</strong> qualche cosa, li facessero risistemare. Per fare<br />

più presto, ha pensato <strong>di</strong> servirsi solo <strong>di</strong> quello che era a Lo<strong>di</strong>, che necessita <strong>di</strong> un minimo<br />

intervento, per la cui spesa provvederanno Gracino e Bartolomeo. Man<strong>di</strong>no le allegate lettere a<br />

chi sono destinate.<br />

1454 giugno 30, Milano.<br />

438r Domino Antonio Eustachio, capitaneo generali navigii nostri, Gracino de Piscarolo,<br />

referendario Papie.<br />

Como per altre nostre havemo scripto a vuy, domino Antonio et domino Gracino, così<br />

per questa ve repplicamo che subito, et infra termine de quatro giorni al più tardo,<br />

debiati recatare le nave expe<strong>di</strong>ente per fare uno ponte sulo fiume del Po, presso<br />

Valenza. Ulterius, da puoi ve scripsemo che facessevo vedere duy galeoni havemo<br />

facto venire da Cremona et, mancandoli alcuna cosa, gli facessevo reconzare, havemo<br />

pensato, per fare più presto, de operare solum quello era a Lode, al quale pensiamo li<br />

mancha poco o niente. Siché subito, mancandoli pure alcuna coseta, fatelo reconzare<br />

subito senza alcuno per<strong>di</strong>mento de tempo; et vuy, domino Gracino et Bartolomeo, fate<br />

fare la spesa, che serà pochissima et non bisognarà per questo rumpere assignatione<br />

alcuna, et a questa poca facenda pigliati vuy il partito preso, senza altra replìcatione de<br />

nostre littere. Data ut supra. Et che mandano le allegate ad che se drizano per uno<br />

messo fidele.<br />

Ser Iacobus.<br />

Cichus.<br />

<strong>16</strong>43<br />

Francesco Sforza informa il podestà, il Comune e gli uomini <strong>di</strong> Caselle che manda da Cremona<br />

sul Po delle bombarde, che devono rimanere ferme ai Dossi, ove dovranno essere ben<br />

sorvegliate perché ad esse e alle polveri non sia fatto alcun danno.<br />

In simile forma fu scritto al podestà, al comune e agli uomini <strong>di</strong> Sannazzaro e <strong>di</strong> Giarole.<br />

Potestati, comuni et hominibus Casellarum.<br />

(1454 giugno 30, Milano).<br />

Perché man<strong>di</strong>amo da Cremona, suso per lo fiume del Po, le nostre bombarde ed<br />

degono aspectare ali Dossi fin a tanto che gli scriveremo et ordìnaremo quanto<br />

deverano fare, volimo, et ve commettemo che, subito, inteso che siano giuncti lì ali<br />

Dossi, gli debiate mandare a fare la guar<strong>di</strong>a per quello (a) pocho tempo ch’haveranno a<br />

stare lì, acioché ala polvere né ale <strong>di</strong>cte bombarde possa intervenire sinistro, né<br />

mancamento alcuno. Data ut supra.<br />

Ser Iacobus<br />

Cichus.<br />

In simili forma scriptum fuit potestati, comuni et hominibus Sancti Nazarii et Glarolarum.<br />

(a) quello in interlinea.

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