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Registro missive n. 16 - Istituto Lombardo Accademia di Scienze e ...

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settanta; siché vengono ad essere gravati ultra el loro debito de trentasei cavalli più;<br />

dela qual cosa me maravigliamo che gli haby dato aloro questa zonta più che ali altri.<br />

Pertanto volimo che debii provedere non siano gravati de più cavalli che gli tocha per la<br />

soa debita taxa perché non che vogliamo che siano gravati de 36 cavalli più ch’al<br />

debito, ma pur d’uno solo; siché provedeti aduncha non se habiano più agravare per<br />

questa cason. Data Me<strong>di</strong>olani, xi maii 1454.<br />

Marcus.<br />

Cichus.<br />

1374<br />

Francesco Sforza or<strong>di</strong>na al podestà e uomini <strong>di</strong> Voghera <strong>di</strong> desistere dal rifiuto <strong>di</strong> dare le cose<br />

necessarie e in particolare l’erba per i cavalli dei soldati <strong>di</strong> suo fratello Alessandro.<br />

Le stesse cose sono state scritte a Luchina dal Verme perché altrettanto facciano i suoi uomini.<br />

Potestati et hominibus Viquerie.<br />

(1454 maggio 11, Milano).<br />

Se lamentano quelli soldati de Alexandro, nostro fratello, logiati in quella terra e<br />

territorio che non le voleti dare le herbe per li loro cavalli, né l'altre cose necessarie,<br />

secundo l'or<strong>di</strong>ne nostro; de che assay se meravigliamo che gli siano usate queste<br />

straneze. Et così per questa ve <strong>di</strong>cemo, perché soi cavalli sono adherbati, che li faciati<br />

dare del'herbe a satisfatione del <strong>di</strong>cto nostro or<strong>di</strong>ne; e similmente fatili fare provisione<br />

dele cose necessarie, secundo la continentia del <strong>di</strong>cto nostro or<strong>di</strong>ne e per modo che<br />

non se possano da qui inanti per tale casone gravare de vuy. Data ut supra.<br />

Cichus.<br />

In simili continentia scriptum fuit magnifice domine Luchine de Verme et provideat quod<br />

homines sui suprascripti faciant prout supra contuetur.<br />

Cichus.<br />

1375<br />

Francesco Sforza, siccome l’oste Giovanni Surasio si é lamentato che Tiberto ha preso alloggio<br />

da lui e che a coloro che hanno debito viene detratto qualcosa dell’estimo, mentre a lui no, il<br />

duca scrive al podestà e agli uomini <strong>di</strong> Fiorenzuola <strong>di</strong> provvedere un alloggio a Tiberto o <strong>di</strong><br />

pagare le spese dell’osteria. Vuole, poi, che, trovandosi l’oste nelle stesse con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> coloro<br />

che hanno una detrazione, <strong>di</strong> questa benefici anche lui.<br />

370r Potestati et hominibus Florenzole.<br />

(1454 maggio 11, Milano).<br />

Iohanne Surasio, hostero in quella nostra terra, n’ha sporta l’introclusa supplicatione<br />

per la quale se grava ch’el magnifico domino Thiberto sia logiato in casa soa, et che ali<br />

altri che hanno debito sia detracto qualche cosa del’estimo et a luy non. Pertanto,<br />

considerato l’effecto della <strong>di</strong>cta supplicatione, quale merita con<strong>di</strong>gna provisione, ve<br />

comettemo et volimo che, overo al prefato domino Thiberto debiati provedere de altra<br />

idonea stantia in quella terra, overo, dovendo stare nel’hostaria, sia facto el dovere per<br />

vuy homini al <strong>di</strong>cto hostero. Volimo ancora che, essendo detracto del exstimo ali altri<br />

che hanno debito et havendo luy etiam<strong>di</strong>o debito, prove<strong>di</strong>ati ch’el non sia in pegiore<br />

con<strong>di</strong>cione delli altri. Data utsupra<br />

Irius.<br />

Cichus.<br />

1376<br />

Francesco Sforza fa presente al luogotenente e podestà <strong>di</strong> Lo<strong>di</strong> che Luigi Bonomo e Luigi<br />

Cademosto sono stati da lui a nome <strong>di</strong> molti citta<strong>di</strong>ni che si <strong>di</strong>cono inabili al pagamento del resto<br />

del sussi<strong>di</strong>o per cui hanno chiesto che tale resto si paghi per taglia generale, ma Gaspare da<br />

Suessa obietta che tale generalità menerebbe le cose per le lunghe, mentre lui ne ha tanto<br />

bisogno. Il duca decide che luogotenente e podestà convochino gli operatori della comunità e<br />

altri citta<strong>di</strong>ni e prendano una decisione per cui, in<strong>di</strong>pendentemente dagli inabili, entro <strong>di</strong>eci giorni<br />

Gaspare abbia i denari dovutigli perché ha da essere impiegato in servizi importantissimi.

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