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Frammentazione ambientale, connettività, reti ecologiche

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<strong>Frammentazione</strong> <strong>ambientale</strong> 121<br />

densità al margine dei frammenti è risultata, secondo questo lavoro, inferiore rispetto<br />

alle porzioni più interne. Inoltre, la densità ed il successo riproduttivo hanno<br />

mostrato valori più bassi nelle popolazioni presenti nei frammenti forestali residui<br />

rispetto a quelle presenti nelle aree forestali non frammentate. Infine, è stato osservato<br />

come solo una piccola parte degli individui di queste specie potesse disperdersi<br />

su lunghe distanze, benché alcuni fra essi fossero in grado di coprire una distanza<br />

fra frammenti compresa fra 2 e 4 km (Rajska-Jurgiel e Kot, 1989).<br />

Il Topo selvatico a collo giallo appare sensibile ai tagli forestali nei frammenti,<br />

che portano ad una riduzione di “qualità”/idoneità <strong>ambientale</strong> per questa specie,<br />

pur mostrando una buona capacità di ricolonizzarli quando si ricostituisce la copertura<br />

arborea. Tuttavia, la riduzione dei sistemi agricoli con fasce arbustive e delle<br />

siepi tra frammenti forestali può rappresentare un ostacolo alle capacità dispersive<br />

di questa specie, attualmente scomparsa da aree idonee, ma isolate, in alcuni settori<br />

del nostro Paese (Capizzi e Santini, 1999a).<br />

Contoli (1982), analizzando alcuni aspetti sinecologici collegati alle diete di<br />

Strigiformi, ha osservato come l’Arvicola rossastra (Clethrionomys glareolus), una<br />

specie relativamente diffusa ma con scarsa capacità dispersiva, fosse assente da siti<br />

potenzialmente idonei ma isolati o di superficie limitata a causa di una difficoltà a<br />

persistere in questi ambienti e a ricolonizzarli in seguito a estinzioni locali. Questa<br />

specie, infatti, sembra risentire della riduzione dei sistemi di siepi e del progressivo<br />

isolamento delle aree forestali, tanto da scomparire in molte aree ad agricoltura intensiva,<br />

nelle quali il proprio habitat risulta altamente frammentato (Capizzi e Santini,<br />

1999b). L’Arvicola rossastra è di fatto assente nella Padania orientale a causa<br />

della ridotta superficie forestale residua (nonché probabilmente anche per cause<br />

biogeografiche; Semenzato e Amato, 1998). Conferme, riguardo alla sensibilità di<br />

questa specie nei riguardi dei fattori area ed isolamento, provengono anche da Kozakiewicz<br />

et al. (1999). Infine, un recente studio ha dimostrato come le infrastrutture<br />

stradali possono svolgere un ruolo determinante nel limitare il flusso genico tra<br />

popolazioni di questo microtino (Gerlach e Musolf, 2000).<br />

Un altro roditore, l’Istrice (Hystrix cristata), benché specie generalista e altamente<br />

vagile, sembra, anch’essa, relativamente influenzata dalla presenza delle infrastrutture<br />

(e, in modo particolare, dall’intensità del traffico veicolare) che esercitano<br />

una funzione di barriera. Ciò è particolarmente evidente in paesaggi suburbani<br />

dove le aree residue non edificate, che costituiscono un habitat potenziale per questa<br />

specie, risultano frammentate da una rete stradale ad alto volume di traffico che<br />

ne influenza probabilmente il pattern distributivo (per Roma, si veda Zapparoli et<br />

al., 2003; cfr. par. 1.9).<br />

Tra i Gliridi, Bright e Morris (1994) hanno attivamente studiato le popolazioni

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