Frammentazione ambientale, connettività, reti ecologiche
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186 Reti <strong>ecologiche</strong><br />
di comunità campione e degli aspetti funzionali, oltre che strutturali, del paesaggio<br />
(Farina, 2001).<br />
Modelli<br />
Sono stati recentemente proposti alcuni modelli predittivi che tengono conto<br />
del ruolo ecologico e funzionale dei differenti elementi del paesaggio per singole<br />
specie animali sensibili. Alcuni fra questi modelli sono in grado di stimare la<br />
probabilità che un individuo in dispersione possa raggiungere un sito, in funzione<br />
delle sue caratteristiche eco-etologiche e della presenza, tipologia, dimensione<br />
delle barriere esistenti e dei corridoi idonei alla dispersione (Kareiva e Wennergren,<br />
1995). Tali modelli possono tenere conto, inoltre, delle richieste minime<br />
per determinate specie riguardo ai fattori area e isolamento (Butowsky et al.,<br />
1998).<br />
Attraverso l’uso di questi modelli è possibile valutare, in linea teorica e potenziale,<br />
le relazioni tra la tipologia e la configurazione spaziale degli elementi<br />
del paesaggio e la effettiva presenza, distribuzione e abbondanza di specie e comunità,<br />
valutando, altresì, il ruolo funzionale dei differenti elementi paesistici<br />
come habitat o aree connettive (Corsi et al. cit. in Reggiani et al., 2001). Alcuni<br />
modelli descrivono il paesaggio in termini di frammenti potenzialmente occupati<br />
e non occupati da una determinata specie permettendo, così, di ottenere un<br />
quadro spazialmente esplicito dei pattern di distribuzione delle popolazioni (Kareiva<br />
e Wennergren, 1995). 2<br />
Tuttavia, nei modelli spaziali oggi largamente utilizzati, che simulano il pro-<br />
2 Esistono modelli che consentono di individuare oggettivamente dei corridoi sulla base della resistenza minima<br />
alla dispersione della fauna, della distanza massima percorribile e della presenza di barriere al movimento.<br />
La capacità degli organismi di spostarsi attraverso una matrice di paesaggio è influenzata dalle distanze<br />
reciproche tra le unità stesse, nonché dalla permeabilità della matrice. In alcuni studi è stato definito<br />
a priori un valore generale aspecifico di 5 km come distanza massima di spostamento (Geneletti e Pistocchi,<br />
2001). Esistono evidenze sperimentali, riguardanti questo valore, almeno per alcune specie: Moore (cit.<br />
in Margules et al., 1982) trovò che distanze dell’ordine di 5 km potevano impedire la ricolonizzazione di alcune<br />
specie di vertebrati tra frammenti di brughiera in Gran Bretagna. Si tratta comunque di una estrema<br />
generalizzazione.<br />
Tra i modelli spazialmente espliciti, il Larch è un sistema in grado di supportare decisioni per la valutazione<br />
delle <strong>reti</strong> <strong>ecologiche</strong>. Attraverso l’analisi delle richieste specie-specifiche in termini di categorie di uso/copertura<br />
del suolo e delle caratteristiche di dispersione, esso permette di identificare quali porzioni di paesaggio<br />
sono frammenti di habitat di una stessa rete e possono ospitare una metapopolazione (Butowsky et al.,<br />
1998; Foppen et al., 1999).