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Frammentazione ambientale, connettività, reti ecologiche

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124 <strong>Frammentazione</strong> <strong>ambientale</strong><br />

tà di spostarsi di ramo in ramo. Un recente studio ha riportato come i ghiri possano<br />

attraversare aree prive di alberi solo se non più ampie di circa 50 metri (Bieber,<br />

1994). Tuttavia, almeno per quel che riguarda l’Italia settentrionale, Scaravelli e Di<br />

Girolamo (1997) hanno anche rilevato come questa specie mostri una buona capacità<br />

di dispersione fruendo, in aree planiziarie antropizzate, anche di filari di Pino<br />

domestico (Pinus pinea).<br />

Il Ghiro ed il Quercino (Eliomys quercinus) mostrano, in Italia, una distribuzione<br />

a mosaico largamente determinata da fattori antropici, oltre che ecologici in senso<br />

stretto (Amori et al., 1986; Amori et al., 1994). La riduzione dei mosaici agricoli<br />

tradizionali ed il progressivo isolamento dei boschi residui hanno influito enormemente<br />

sulla attuale distribuzione di quest’ultima specie a scala nazionale, a tutt’oggi<br />

estremamente frammentata (Capizzi e Santini, 1999d).<br />

Lo Scoiattolo comune (Sciurus vulgaris) risulta anch’esso sensibile al processo<br />

di frammentazione (Celada et al., 1994). Gli individui di questa specie necessitano<br />

di un territorio di 2-10 ha (MacDonald e Barret, 1993; 6,4 ha i maschi, 4,5 ha le<br />

femmine: Wauthers e Dhondt, 1992) e quindi in frammenti forestali di esigua superficie<br />

le popolazioni possono non mantenersi vitali a causa del basso numero di<br />

individui presenti. Secondo alcuni Autori, comunque, la specie può essere rinvenuta<br />

anche in frammenti di piccole dimensioni se questi sono adeguatamente connessi<br />

ad altri, a più alta idoneità (Celada et al., 1994). Delin e Andrén (1999), a tal proposito,<br />

hanno osservato che in paesaggi ove i frammenti erano collocati a poca distanza<br />

tra loro e la matrice interposta fra essi risultava poco disturbata, non venivano<br />

osservati effetti dovuti alla frammentazione.<br />

Mathias e Gurnell (1998) hanno inoltre riportato come le espansioni e le contrazioni<br />

dell’areale dello Scoiattolo in Spagna fossero collegate a cicli storici di deforestazione<br />

(e conseguente frammentazione) e rimboschimenti (Fig. 32). Questa<br />

specie può, infatti, beneficiare di questi ultimi (con una prevalenza per quelli a conifere)<br />

ed è recente la sua colonizzazione di alcune città dell’Italia settentrionale<br />

(Udine, Bologna, Forlì, ecc.) utilizzando i filari di Pino domestico (Pinus pinea)<br />

come “corridoi di dispersione” (Scaravelli e Di Girolamo, 1997; Zapparoli, 2002b).<br />

Rodrìguez e Andrén (1999), studiando la distribuzione dello Scoiattolo in paesaggi<br />

differenti, hanno comunque osservato che in frammenti di area inferiore a 10 ettari<br />

e distanti più di 600 metri da una sorgente di individui, esistevano bassissime probabilità<br />

di rinvenire la specie. Tali valori potrebbero, quindi, costituire le richieste<br />

minime in termini di area e distanza per questo sciuride. Matthysen et al. (1995)<br />

hanno osservato, in frammenti forestali del Belgio (ampiezza compresa fra 15 e 60<br />

ettari), una abbondanza e tassi di immigrazione inferiori rispetto ai valori ottenuti<br />

in popolazioni presenti in frammenti di maggiori dimensioni (dell’ordine dei 100-

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