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Frammentazione ambientale, connettività, reti ecologiche

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<strong>Frammentazione</strong> <strong>ambientale</strong> 81<br />

floristico-vegetazionale. Dai tanti studi effettuati è emerso come nei margini forestali<br />

alcune specie arboree mostrino una abbondanza ridotta a causa di una sottrazione<br />

eccessiva dei loro semi a scopo alimentare da parte di erbivori generalisti,<br />

provenienti dalla matrice esterna trasformata dall’uomo (Benitez-Malvido, 1998).<br />

Un altro aspetto riguarda le specie vegetali invasive. Alcune fra queste possono limitare<br />

la loro presenza alla fascia marginale degli ambienti residui. Tuttavia è anche<br />

vero che alcune specie a dispersione zoocora e anemocora, in virtù delle loro<br />

peculiari modalità di dispersione, possono insediarsi anche nella porzione più interna<br />

dei frammenti (Saunders et al., 1991). Conseguentemente ai cambiamenti microclimatici<br />

che si verificano al margine è inoltre evidente lo stress indotto sulla<br />

vegetazione. Recentemente, a tal proposito, sono stati condotti anche in Italia alcuni<br />

studi che, oltre a fornire informazioni di altro tipo, consentono di valutare l’entità<br />

di questo stress, ad esempio attraverso la valutazione dei cambiamenti dell’Indice<br />

di Area Fogliare (LAI; cfr.: Gratani et al., 1998; Gratani et al., 2000).<br />

In ogni caso, come accennato, le risposte all’effetto margine sono specie-specifiche,<br />

quindi legate alle peculiari caratteristiche eco-etologiche di ciascuna specie<br />

(o al limite, di ciascun gruppo ecologicamente affine) oltre che legate al contesto<br />

paesistico e alle tipologie <strong>ambientale</strong> indagate (cfr. Farina, 2001). Pur se con questi<br />

limiti si è tentato, in linea estremamente generale e indicativa, di quantificare l’entità<br />

delle superfici interessate dall’effetto margine per specifici contesti geografici e<br />

gruppi biologici.<br />

In Italia, nei pochi boschi residui della pianura padana, l’effetto margine sulla<br />

struttura forestale si estende mediamente per 30 metri verso l’interno del bosco<br />

(Aa. Vv., 2001). In tale contesto è stato osservato come frammenti forestali con una<br />

estensione inferiore ai 20 ettari possano rischiare il completo annientamento come<br />

unità ecosistemiche anche per effetto di fattori fisici legati al margine, come il vento,<br />

che ne altera la struttura e la dinamica complessiva. Per tale motivo, è stato evidenziato<br />

come, in linea generale, frammenti con superficie inferiore ai 5-10 ettari<br />

possono essere assimilati, sotto il profilo microclimatico ed ecologico, a “sistemi<br />

lineari” più che a formazioni forestali. D’altronde, anche in aree geografiche estremamente<br />

differenti come quelle tropicali, Lovejoy et al. (1986) hanno osservato<br />

che in frammenti forestali di superficie inferiore ai 10 ettari l’effetto margine su alcune<br />

componenti della biodiversità si estendeva sino alle porzioni centrali dei<br />

frammenti stessi. Nei frammenti residui di foresta tropicale amazzonica Debinski e<br />

Holt (2000), in una loro hanno sottolineato, riportano come l’effetto margine possa<br />

penetrare per una profondità di oltre 300 metri verso l’interno. E’ stato comunque<br />

osservato come il tasso riproduttivo di alcune specie di alberi costituenti lo strato<br />

superiore (la canopy) potesse ridursi drasticamente in seguito alla scomparsa loca-

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