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Frammentazione ambientale, connettività, reti ecologiche

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154 Connettività<br />

Vantaggi<br />

Nella letteratura scientifica è stato sottolineato come i vantaggi delle aree connettive<br />

siano molteplici. In particolare esse possono:<br />

a) facilitare i movimenti fra frammenti di habitat da parte degli individui di alcune<br />

specie sensibili al processo di frammentazione (in linea generale, stenoecie<br />

e legate ad habitat specifici), permettendo il flusso genico fra le popolazioni<br />

e mantenendone la vitalità (Haddad et al., 1999).<br />

Esistono alcune evidenze sperimentali a riguardo, in particolare per le specie<br />

animali. In Australia, Hill (1995) ha mostrato come le fasce di vegetazione tra<br />

frammenti residui di foresta pluviale svolgano una funzione di corridoio per alcune<br />

specie di insetti specialisti interior, aumentandone i tassi di dispersione (si veda anche<br />

Bentley e Catterall, 1997, per gli effetti dei corridoi su alcune specie di uccelli<br />

legate al bushland australiano). Molte specie animali di foresta preferiscono muoversi<br />

tra frammenti ambientali residui utilizzando sistemi lineari di siepi e filari<br />

piuttosto che ambienti aperti (Machtans et al., 1996). In alcune specie di uccelli migratori<br />

la dispersione avviene in maniera preferenziale lungo corridoi di connessione<br />

(Haas, 1995), soprattutto in presenza di paesaggi con matrice altamente trasformata<br />

dall’uomo. E’ stato osservato come, a tale riguardo e in linea generale, ad una<br />

riduzione della qualità <strong>ambientale</strong> nella matrice antropizzata limitrofa ai frammenti,<br />

possa corrispondere un aumento dei tassi di movimento lungo i corridoi da parte<br />

di specie sensibili alla frammentazione (Haddad et al., 1999). Desrochers e Hannon<br />

(1997) hanno rilevato la difficoltà di alcune specie di uccelli forestali appartenenti<br />

ai generi Sitta, Regulus, Parus, Dendroica di attraversare spazi aperti tra aree forestali<br />

e come essi preferiscano utilizzare corridoi forestali. Questo è valido anche<br />

per migratori a lungo raggio, i cui meccanismi dinamici (e la scala spaziale di riferimento)<br />

sono differenti durante l’arco dell’anno: durante la migrazione il movimento<br />

avviene prevalentemente nelle ore notturne e su lunghe distanze; durante il<br />

periodo riproduttivo i movimenti degli individui sono prevalentemente diurni e a<br />

scala locale/di paesaggio. In questa fase può manifestarsi, almeno in alcune specie,<br />

una sensibilità a fattori e processi legati alla frammentazione. Ad esempio, in quest’ultimo<br />

caso, la predazione sugli individui in movimento può avvenire con un tasso<br />

superiore quando essi attraversano ambienti aperti tra frammenti di habitat.<br />

Alcuni lavori sperimentali sono stati condotti su aree campione e su diversi<br />

gruppi faunistici e floristici (lepidotteri, pollini, semi dispersi da uccelli) per testare<br />

l’ipotesi che i corridoi potessero facilitare la dispersione tra frammenti. Tale studio<br />

ha mostrato come il tasso di dispersione risulti maggiore tra frammenti contigui

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