03.06.2013 Views

Frammentazione ambientale, connettività, reti ecologiche

Frammentazione ambientale, connettività, reti ecologiche

Frammentazione ambientale, connettività, reti ecologiche

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

142 Connettività<br />

ottimali finalizzate a individuare e selezionare parchi e riserve naturali su questa base.<br />

Un ampio dibattito ha affrontato la questione relativa al fatto se un’area protetta<br />

di grandi dimensioni potesse consentire la conservazione di un numero maggiore di<br />

specie rispetto ad un insieme di riserve più piccole di pari superficie. 3 In realtà, il<br />

vantaggio o lo svantaggio derivanti dallo scegliere un’unica riserva di grandi dimensioni<br />

o più riserve di minor superficie dipende dalle circostanze legate al contesto<br />

territoriale locale, nonché dalla specie investigata e dalla scala di riferimento utilizzata<br />

(Burkey, 1999). E’ infatti probabile che, in ambienti relativamente omogenei,<br />

una singola area protetta di grande superficie possa comprendere più specie rispetto<br />

ad un gruppo di aree analoghe di dimensioni minori. In aree eterogenee e frammentate<br />

è, al contrario, più probabile che un gruppo di aree protette di piccole dimensioni<br />

possa comprendere un numero di specie maggiore rispetto ad una singola area di<br />

pari dimensioni (Higgs e Usher, 1980; Margules e Usher, 1981). Ciò è valido, e particolarmente<br />

evidente, nel caso di specie intrinsecamente rare e localizzate per le<br />

quali può valere questa seconda ipotesi (si veda, ad esempio, il caso relativo a determinate<br />

specie vegetali legate a tipi di suolo localizzati; Soulé e Simberloff, 1986).<br />

Inoltre, malgrado le aree protette di grandi dimensioni possano contenere una<br />

elevata diversità ecosistemica e, conseguentemente, una maggior Ricchezza di specie<br />

rispetto ad aree di piccole dimensioni, queste ultime, specialmente se disperse<br />

su aree relativamente estese, possono contenere una gamma più ampia di habitat e,<br />

con essi, di specie, semplicemente perché una grande area non può comprendere<br />

tutte le tipologie ecosistemiche (e di habitat) di una regione. Infine, grandi aree<br />

protette possono, tra l’altro, mostrare alcuni svantaggi, almeno in linea teorica, come,<br />

per esempio, una diffusione più rapida di malattie o maggiori difficoltà nella<br />

gestione rispetto ad aree di piccole dimensioni (Simberloff e Abele, 1982).<br />

Oltre che in termini di Ricchezza specifica, le dimensioni di un’area protetta<br />

possono essere definite sulla base delle esigenze di spazio ed <strong>ecologiche</strong> di determinate<br />

specie (come le necessità minime in termini di area, di ampiezza dello home<br />

range, relative alla struttura geografica delle popolazioni, alle abitudini alimentari e<br />

al livello trofico, alle modalità di dispersione delle specie di maggior interesse ecologico;<br />

Soulé e Simberloff, 1986).<br />

3 Secondo la teoria della biogeografia insulare il numero di specie presenti su un isola è proporzionale alla<br />

superficie di questa. Numerose ipotesi sono state elaborate sulle cause di tale relazione. Se si considera<br />

quantitativamente la Ricchezza di specie, secondo la teoria della biogeografia insulare di MacArthur e Wilson<br />

(1967), una riduzione di 10 volte della superficie a disposizione ne riduce il numero della metà. Margules<br />

e Usher (1981) riportano, in una loro revisione, alcuni studi in cui il numero di specie di alcuni gruppi<br />

era correlato alla superficie delle aree protette (cfr. anche par. 1.2).

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!