Frammentazione ambientale, connettività, reti ecologiche
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182 Reti <strong>ecologiche</strong><br />
derata un esperimento originale dal quale l’ecologia e le scienze del territorio possono<br />
ricavare, di volta in volta, nuove conoscenze.<br />
Obiettivi e livelli ecologici<br />
Nella Biologia della Conservazione, ogni strategia deve definire a priori gli<br />
obiettivi di riferimento (i target, che possono essere singole specie, gruppi ecologicamente<br />
affini, comunità, ecosistemi o processi). Tutto ciò può essere esteso anche<br />
alla pianificazione di rete ecologica.<br />
Fra gli obiettivi di riferimento rientrano quelli individuati a livello di popolazione/specie,<br />
qualora il fine ultimo della pianificazione di rete ecologica sia quello di<br />
mantenere la vitalità di popolazioni di specie sensibili in paesaggi frammentati (si<br />
vedano le target species in Soulé, 1991). A questo livello dovrebbe, ad esempio,<br />
essere prevista una analisi dei relativi pattern di abbondanza e distribuzione delle<br />
specie selezionate nell’area di studio come base per l’elaborazione di strategie (cfr.<br />
par. 3.4).<br />
Tuttavia è anche possibile individuare obiettivi a livelli ecologici superiori. Ad<br />
esempio, a livello di comunità si possono indirizzare le strategie utilizzando le indicazioni<br />
fornite dai diversi parametri che ne descrivono la struttura (come la Ricchezza<br />
specifica, gli indici di Diversità, l’Equiripartizione, ecc.). La quantificazione<br />
di questi parametri, sia all’interno dei frammenti che in aree potenzialmente<br />
connettive e il rapporto fra essi (ad esempio, attraverso diagrammi Diversità/Equiripartizione;<br />
L. Contoli, in verbis) può essere utile per verificare la sensibilità di<br />
queste biocenosi nei confronti di determinati parametri dimensionali, spaziali e<br />
qualitativi dei diversi elementi di paesaggio. Anche in questo caso sarà possibile riportare<br />
i dati in modo spazialmente esplicito così da evidenziare eventuali pattern<br />
di distribuzione. 4<br />
4 Sotto questo aspetto risulta di rilevante interesse applicativo l’indice di sensibilità cenotica (Is) proposto<br />
da Scalercio (2001) per le comunità di Lepidotteri Ropaloceri in Calabria:<br />
Is = (H’/Vm) – 2E,<br />
ove H’ è l’indice di Shannon, Vm ed E, rispettivamente, la vagilità media e l’euritopia media delle specie.<br />
Questo indice ha permesso di suddividere le comunità in 3 (4) categorie (da “non sensibile” a “[molto] sensibile”)<br />
che sono state poi esplicitate spazialmente ottenendo una “Carta della sensibilità delle comunità di<br />
Lepidotteri Ropaloceri agli interventi antropici”.