Frammentazione ambientale, connettività, reti ecologiche
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Connettività 157<br />
gruppi) soggette a esplosioni demografiche e presenti nelle aree trasformate<br />
nella matrice (pest species), grazie al mantenimento della vitalità delle popolazioni<br />
di insetti predatori.<br />
Dobson et al. (1999), citando un lavoro di Kreuss e Tscharntke, riportano come<br />
la frammentazione forestale e la mancanza di aree connettive ha portato alla riduzione<br />
di insetti predatori parassitoidi con un conseguente aumento delle specie pest.<br />
g) A livello di comunità, ridurre il tasso di scomparsa locale di specie in paesaggi<br />
frammentati, aumentando o mantenendo su determinati valori la ricchezza<br />
di specie sensibili, la composizione qualitativa ed altri parametri biocenotici<br />
(Boswell et al., 2000; Collinge et al. cit. in Debinski e Holt, 2000).<br />
Il mantenimento della <strong>connettività</strong> per determinate specie chiave può avere ricadute<br />
a cascata su altre specie e intere comunità. In alcuni casi si può addirittura parlare<br />
di “corridoi mobili” (mobile links in Dobson et al., 1999): si tratta di specie<br />
chiave, ad esempio impollinatori o dispersori di semi, la cui conservazione consente<br />
anche il mantenimento delle dinamiche di un numero elevato di altre specie collegate<br />
ecologicamente ad esse.<br />
h) A livello ecosistemico e di paesaggio, e almeno in certi contesti, costituire<br />
una quota rilevante delle aree naturali residue, svolgendo un ruolo nel mantenimento<br />
dei flussi di energia e materia su ampia scala.<br />
i) Infine, in senso più ampio e a livello di percezione umana, svolgere un ruolo<br />
estetico nonché fruitivo, sociale e culturale (Saunders et al., 1991; si veda<br />
anche, per l’Italia, Franco, 2003).<br />
Svantaggi<br />
Il dibattito sull’efficacia dei corridoi in termini di conservazione è quanto mai<br />
aperto e non mancano critiche all’enfasi loro assegnata. Alcuni Autori (ad esempio<br />
Beier e Noss, 1998) affermano come la maggior parte dei lavori non abbia ancora<br />
chiarito il ruolo effettivo dei corridoi nell’aumentare il tasso di dispersione degli individui<br />
fra frammenti e nel ridurre la scomparsa locale di specie sensibili. Questo<br />
anche perché, a fronte di numerosi modelli teorici sull’argomento, sono ancora<br />
scarsi i dati sperimentali e risulta estremamente difficile estrapolarli su diverse specie<br />
e per tipologie ambientali e contesti territoriali differenti.<br />
Alcuni Autori evidenziano come l’enfasi assegnata alla <strong>connettività</strong> e alle confi-