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Frammentazione ambientale, connettività, reti ecologiche

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160 Connettività<br />

dalla storia evolutiva delle singole specie (Debinski e Holt, 2000). 6<br />

Un obiettivo prioritario può essere, quindi, quello di individuare quali fra le specie<br />

più sensibili possono utilizzare, con maggiore probabilità e in che modo, queste aree<br />

(Bolger et al., 2001), anche al fine di ottenere indicatori utili per elaborare appropriate<br />

strategie di pianificazione e conservazione (Butowsky et al., 1998; Haddad, 1999).<br />

Scoccianti (2001) riporta una distinzione delle specie in base all’uso che esse<br />

fanno delle aree corridoio:<br />

- passage species, che utilizzano i corridoi per muoversi fra frammenti idonei in periodi<br />

relativamente brevi (ad esempio, movimenti giornalieri, migrazioni stagionali, dispersione<br />

giovanile). Tali specie usano i corridoi solo per i movimenti: conseguentemente essi<br />

possono anche non essere di alta qualità per quanto riguarda altre funzioni <strong>ecologiche</strong>;<br />

- corridor dwellers: le specie in questione impiegano tempi molto lunghi per<br />

muoversi lungo le aree connettive e le loro dinamiche potranno essere osservate solo<br />

su ampie scale temporali (ad esempio, dinamiche di areale in seguito a cambiamenti<br />

climatici). Tali aree connettive potranno, quindi, svolgere anche una funzione<br />

di habitat trofico e riproduttivo, oltre che dispersivo (si veda anche Dobson et al.,<br />

1999). In tal caso gli individui di queste specie svolgeranno gran parte delle attività<br />

in queste aree che dovranno, pertanto, risultare di alta qualità e idonee allo svolgimento<br />

di diverse funzioni <strong>ecologiche</strong> per tempi lunghi.<br />

Individuazione e perimetrazione<br />

L’individuazione e la perimetrazione delle aree con funzione connettiva deve tenere<br />

conto dei fattori che influenzano i movimenti degli individui attraverso paesaggi frammentati<br />

e, più in generale, delle caratteristiche <strong>ecologiche</strong> delle specie oggetto di indagine.<br />

E’ quindi importante valutare, per queste aree, alcuni parametri che determineranno<br />

la loro funzionalità per le specie selezionate come, ad esempio, la loro lunghezza,<br />

ampiezza, tipo e struttura della vegetazione, utilizzo da parte dell’uomo e<br />

influenza dell’effetto margine dovuto alla matrice nella quale esse sono inserite<br />

(Scoccianti, 2001). Se i corridoi sono di piccole dimensioni, relativamente alla scala<br />

di percezione delle specie sensibili, con molta probabilità, essi non consentiranno il<br />

mantenimento delle relative dinamiche individuali. Ciò è valido, in modo particolare,<br />

per le specie animali e vegetali a dispersione passiva, ove questo processo dipende,<br />

in gran parte, da fattori casuali e dove, conseguentemente, i corridoi dovrebbero<br />

essere ampi in misura tale da intercettare un numero significativamente elevato di<br />

individui o propaguli in movimento (Boswell et al., 2000). Mason et al. (2002) hanno<br />

fatto notare, a questo proposito, come, limitatamente alla fauna di invertebrati sa-

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