Frammentazione ambientale, connettività, reti ecologiche
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56 <strong>Frammentazione</strong> <strong>ambientale</strong><br />
“vortice dell’estinzione” in Gilpin e Soulé, 1986; per una lettura divulgativa sull’argomento:<br />
Wilson, 1993), ovvero:<br />
-presentano una qualche forma di rarità 10 ;<br />
- sono monogame, di grandi dimensioni, con basso tasso riproduttivo e a “lunga<br />
vita”, con una complessa struttura sociale, isolate per ragioni <strong>ecologiche</strong> e<br />
biogeografiche. Molte fra queste specie mostrano, in linea generale e sotto il<br />
profilo genetico, una eterozigosi media più bassa e sono più vulnerabili all’estinzione<br />
(Nevo, 1989);<br />
- sono in rapido declino e/o sono fortemente dipendenti da flussi di individui<br />
provenienti da altre popolazioni;<br />
- sono soggette ad una alta variabilità temporale delle dimensioni della popolazione;<br />
- mostrano una scarsa attitudine a disperdersi (scarsa vagilità; poor disperser<br />
species).<br />
Il rischio di estinzione, che si è visto essere specie-specifico, è inversamente<br />
proporzionale alle dimensioni delle singole popolazioni e direttamente proporzionale<br />
al loro grado di isolamento (Hanski et al., 1996). 11 Così, in aree frammentate,<br />
tale rischio aumenta con il diminuire dell’habitat disponibile e con l’aumentare del<br />
suo isolamento. Quindi, la probabilità di estinzione di una popolazione può dipendere<br />
oltre che dai suddetti fattori intrinseci alle specie anche da fattori estrinseci a<br />
queste, come le dimensioni dei frammenti di habitat e la loro collocazione spaziale/geografica.<br />
Almeno in linea teorica e generale più piccolo e meno idoneo è il<br />
10 La rarità può essere una condizione intrinseca di alcune specie, riflettendo particolari strategie adattative e<br />
la loro storia naturale (vedi, ad esempio, i relitti biogeografici). Esistono diverse forme di rarità (sui tipi di<br />
rarità: vedi Rabinowitz cit. in Yu e Dobson, 2000; Ferrari, 2001: 44 e segg.), qui di seguito elencate in sintesi:<br />
- sotto l’aspetto della distribuzione geografica, le specie rare sono quelle che mostrano un areale ristretto e/o<br />
occupano un ridotto numero di siti (es., endemiche a scala locale): è stato osservato come le specie che presentano<br />
un’ampia distribuzione sono meno soggette al rischio di estinzione rispetto a quelle che mostrano<br />
una distribuzione localizzata;<br />
- alcune specie possono essere considerate rare perché risultano presenti con un basso numero di individui<br />
in un’area geografica o perché mostrano una bassa densità intrinseca di popolazione (ad esempio, vedi le<br />
specie K-selezionate, quelle ad ampio home range e/o ad alto livello trofico);<br />
- infine, le specie possono essere considerate rare in quanto stenoecie (specialiste, con nicchia ecologica ristretta).<br />
Esistono numerosi indici in grado di esprimere sinteticamente l’ampiezza di nicchia di una specie e<br />
quindi il suo grado di stenoecìa (si veda, ad esempio, Rolando, 1986). Fra questi, di un certo interesse, figura<br />
l’indice di Czekanowski (per una applicazione, si veda Bogliani, 1985) o indice di similarità proporzionale<br />
(PS). Esso è calcolabile secondo la formula: PS = 1 - 0,5 | pi - qi |; dove pi rappresenta la proporzione<br />
della risorsa utilizzata dalla specie e qi la proporzione della stessa risorsa disponibile. Questo indice valuta<br />
la capacità di uso delle risorse rispetto alla loro disponibilità ed oscilla fra 0 (specialista estremo) a 1 (generalista<br />
estremo).