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Frammentazione ambientale, connettività, reti ecologiche

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3.2 Uno schema concettuale<br />

Reti <strong>ecologiche</strong> 177<br />

Si è accennato alla complessità che caratterizza il settore delle <strong>reti</strong> <strong>ecologiche</strong>.<br />

A causa delle differenze <strong>ecologiche</strong> nella risposta alla frammentazione e nell’uso<br />

delle aree connettive da parte delle singole specie o delle guild, della eterogeneità<br />

dei diversi ambiti territoriali indagati, delle molte scale spaziali e dei livelli ecologici<br />

interessati, è difficile individuare una metodologia univoca in questo settore.<br />

Inoltre, è stato più volte ribadito come generalizzazioni o estreme semplificazioni<br />

nella definizione di una tale metodologia possano rendere inefficaci le strategie<br />

di pianificazione e conservazione (Haila, 1985; Opdam et al., 1994; Butowsky<br />

et al., 1998).<br />

Un iter metodologico per l’individuazione di una rete ecologica dovrebbe, quindi,<br />

prevedere a priori la definizione, oltre che delle variabili legate al contesto di<br />

studio, anche degli obiettivi di pianificazione e conservazione, delle scale di indagine<br />

e dei livelli di organizzazione ecologica coinvolti (cfr. Reggiani et al., 2001; si<br />

veda anche Sanderson et al., 2002)(Fig. 38).<br />

Quanto riportato di seguito vuole proprio contribuire a delineare uno schema<br />

concettuale al quale rifarsi per definire delle ipotesi di pianificazione di rete in senso<br />

strettamente ecologico (Battisti, 2003).<br />

Scale di analisi<br />

<strong>Frammentazione</strong> e <strong>connettività</strong> possono essere analizzate, analogamente ad altri<br />

fattori e processi, su differenti scale spaziali e temporali, nonché ad un differente livello<br />

di dettaglio/grana e su aree di diversa estensione (Noss, 1992). La scelta della<br />

scala cui riferirsi per attuare le strategie di pianificazione è strettamente legata agli<br />

obiettivi scelti (specie, comunità, ecc.). Ciò presuppone la conoscenza dei relativi<br />

dati ecologici di base 1 .<br />

Bisogna però considerare che l’individuazione di una singola o di poche <strong>reti</strong><br />

<strong>ecologiche</strong> specie-specifiche può non essere in grado di mitigare o risolvere gli effetti<br />

complessivi della frammentazione sulla diversità. Appare quindi più opportuno<br />

1 A livello di specie, oltre che dei dati legati alle loro caratteristiche generali, si dovrebbe tenere conto anche<br />

di eventuali differenze intraspecifiche. Nell’ambito di una stessa specie, una <strong>connettività</strong> a scala locale può<br />

consentire i movimenti giornalieri degli individui, a scala regionale può favorire la dispersione di questi ultimi<br />

fra sottopopolazioni, a scala nazionale può, infine, permettere il mantenimento delle dinamiche di areale,<br />

migratorie e biogeografiche (Boitani e Ciucci, 1997; Harrison e Bruna, 1999).

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