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Frammentazione ambientale, connettività, reti ecologiche

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80 <strong>Frammentazione</strong> <strong>ambientale</strong><br />

grazione di individui provenienti dai settori più interni delle aree protette. Parchi e<br />

riserve di dimensioni inferiori rispetto agli home range di queste specie potranno<br />

non contenere aree “interne”, non sottoposte ai disturbi indotti dall’effetto margine,<br />

e le popolazioni di orsi rischieranno, quindi, con maggiore probabilità, la scomparsa<br />

locale (Woodroffe e Ginsberg, 2000).<br />

E’ evidente quindi come le specie maggiormente vagili e con ampio home range<br />

presentino una elevata vulnerabilità all’effetto margine a scala regionale (Woodroffe<br />

e Ginsberg, 2000). Anche il turismo può recare disturbo su alcune specie particolarmente<br />

elusive. Si veda, ad esempio, quanto riportato sempre da Posillico et al.<br />

(2002) in merito al disturbo legato all’attività escursionistica nel Parco nazionale<br />

d’Abruzzo sull’Orso bruno. Anche questo può essere considerato un particolare tipo<br />

di effetto margine dovuto alla maggiore accessibilità di aree prossime a strade<br />

perimetrali, evidente sia a scala di paesaggio che regionale, e la cui entità è, in parte,<br />

legata all’etologia e all’ampiezza degli home range delle diverse specie.<br />

La maggior accessibilità di alcune aree, indotta da strade e sentieri provoca effetti<br />

anche su numerose altre specie. Tra gli uccelli, a puro titolo di esempio, si<br />

vuole qui ricordare come tale disturbo possa portare all’abbandono dei siti riproduttivi<br />

di alcune specie elusive. Fra i rapaci, si veda quanto riportato da Martignago<br />

et al. (1998) riguardo al Pellegrino (Falco peregrinus) nelle Alpi venete. Numerosissimi<br />

altri esempi riguardanti diverse specie appartenenti alla fauna selvatica sono<br />

reperibili in letteratura.<br />

Ulteriori disturbi sono indirettamente collegati alla presenza umana. Gli erbivori<br />

domestici possono cambiare drammaticamente la struttura della vegetazione al<br />

margine dei frammenti (e non solo). Queste e altre specie di animali domestici e ferali<br />

possono inoltre esercitare una forte pressione di predazione sulla fauna selvatica<br />

(ad esempio su micromammiferi terragnoli e su uccelli; si veda il fenomeno definito<br />

meso-predator release in aree frammentate urbanizzate del Nord America in<br />

Soulé et al., 1988; cfr. par. 1.6).<br />

Anche quegli elementi paesistici di forma lineare (come, ad esempio, i corsi<br />

d’acqua), benché inquadrabili, per le loro caratteristiche, “geometriche” come<br />

aree potenzialmente idonee a favorire la dispersione, possono invece essere interessate<br />

da disturbi riconducibili all’effetto margine e svolgere quindi una funzione<br />

di habitat sink, di bassa “qualità”, per alcune specie (Bolger et al., 2001). Ad<br />

esempio, nei lepidotteri, è stato osservato come l’effetto margine su queste specie<br />

e sulle loro piante nutrici possa trasformare i corridoi di dispersione in aree a<br />

bassa “qualità” rispetto ai frammenti di forma circolare e di maggiori dimensioni<br />

(Haddad, 1999).<br />

Esistono dati da letteratura riguardanti gli effetti del margine sulla componente

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