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Frammentazione ambientale, connettività, reti ecologiche

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64 <strong>Frammentazione</strong> <strong>ambientale</strong><br />

Nelle fasi iniziali del processo di frammentazione si può osservare, in linea generale,<br />

un aumento temporaneo del numero di specie nei frammenti residui a causa<br />

della formazione di nuovi habitat marginali (edge habitat). In tali ambienti si possono<br />

infatti insediare specie generaliste (euriecie, alcune delle quali definibili edge<br />

species; si veda, fra gli altri, Bellamy et al., 1996b) gran parte delle quali provenienti<br />

dalla matrice antropizzata limitrofa. Tali specie possono, quindi, aumentare<br />

in numero e in abbondanza nei frammenti residui di habitat (tale effetto è noto anche<br />

come community spillover dalle tipologie ambientali adiacenti; Saunders et al.,<br />

1991). Queste specie sono in grado di trarre vantaggio dalla eterogeneità <strong>ambientale</strong><br />

prodotta dalla frammentazione e sono quasi sempre caratterizzate da un’alta capacità<br />

dispersiva. Esse possono, inoltre, competere per l’uso dello spazio e delle risorse<br />

ed esercitare una forte pressione di predazione sulle specie originarie creando<br />

marcati squilibri a livello di comunità (Harris e Silva-Lopez, 1992; Bennett, 1999).<br />

La progressiva scomparsa di specie sensibili a causa della frammentazione <strong>ambientale</strong><br />

è stato definito relaxation e può avvenire con un certo ritardo rispetto all’inizio<br />

del processo (Lomolino, 2000; vedi anche quanto accennato fra gli effetti a livello<br />

di popolazione e l’effetto lag in par. 1.5).<br />

La riduzione del numero delle specie originarie, sensibili al processo, e l’incremento<br />

di quelle legate a habitat marginali provoca una sostituzione, o turnover, di<br />

specie nei frammenti residui che può avvenire gradatamente e in periodi di tempo<br />

relativamente lunghi (Spellerberg e Sawyer, 1999).<br />

Tale turnover può provocare una serie di effetti anche a diversi livelli trofici.<br />

Tra gli insetti, ad esempio, la trasformazione e frammentazione degli ambienti naturali<br />

ha provocato, in molte aree, la scomparsa delle specie più specialiste, dei livelli<br />

trofici superiori, quali i predatori, a scapito di quelle onnivore, più generaliste<br />

(ad esempio, tra i Coleotteri Carabidi, si veda Brandmayr, 2002). Analoghi esempi<br />

sono reperibili per altri gruppi.<br />

Soulé et al. (1988) hanno coniato il termine meso-predator release per indicare,<br />

tra i mammiferi, l’aumento di predatori di media taglia, onnivori e generalisti, dovuto<br />

ad una scomparsa dei predatori dominanti in aree frammentate urbane e suburbane<br />

degli Stati Uniti. L’incremento di questi meso-predatori (nello studio rappresentati<br />

dal Procione, Procyon lotor, dalla Volpe, Vulpes vulpes e dai gatti ferali) ha<br />

provocato un incremento di mortalità nelle specie di uccelli nidificanti a terra che<br />

vengono maggiormente predate fino a subire estinzioni locali.<br />

Con la scomparsa delle specie sensibili si possono innescare effetti a livello di<br />

comunità con estinzioni secondarie di specie ad esse collegate ecologicamente (effetto<br />

definito a “cascata”; cfr. Pimm, 1986). Inoltre alcune relazioni interspecifiche<br />

complesse come il parassitismo, la predazione e il mutualismo possono venire alte-

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