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Frammentazione ambientale, connettività, reti ecologiche

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196 Reti <strong>ecologiche</strong><br />

l’Appennino centrale (Delfino et al., 2001). In questo lavoro, le cartografie hanno<br />

permesso di individuare corridoi potenziali di connessione tra aree a maggior idoneità<br />

<strong>ambientale</strong>. In tali aree sono stati rilevati diversi parametri ambientali, al fine<br />

di valutare quali fra queste potessero svolgere effettivamente un ruolo connettivo<br />

per le due specie target scelte ed eventualmente predisporre eventuali azioni.<br />

A scala locale, un’interessante analisi funzionale di rete ecologica effettuata sulla<br />

base di alcuni parametri territoriali ed ecologici legati alle specie scelte è stata attuata<br />

da Santolini et al. (2000) (elaborazione di pattern distributivi potenziali di<br />

specie sensibili quali Moscardino, Muscardinus avellanarius e Scoiattolo comune,<br />

Sciurus vulgaris).<br />

Il confronto fra i dati di distribuzione potenziale e i dati provenienti da studi di<br />

campo risulta un settore di grande interesse. A tal proposito, è tuttavia importante,<br />

ricordare come il grado di attendibilità dei pattern di distribuzione spaziale, desunti<br />

da studi di campo, dipenderà dall’arco temporale di studio e dall’estensione del settore<br />

territoriale indagato all’interno del quale i dati verranno raccolti. Haila (1985)<br />

e Kareiva e Wennergren (1995) hanno rimarcato il fatto che quegli studi effettuati<br />

su ambiti locali troppo ristretti e con durata limitata, rispetto alle scale spazio-temporali<br />

relative ai fenomeni sotto osservazione, possono rappresentare erroneamente<br />

la struttura e le eventuali dinamiche di popolazione, inducendo ad errori di stima<br />

che possono pregiudicare le strategie di conservazione.<br />

Relativamente ai metodi di stima e censimento su campo, utili alla individuazione<br />

dei pattern di distribuzione di specie sensibili si rimanda alla letteratura specifica.<br />

A titolo di esempio, per gli uccelli, i metodi in aree frammentate possono seguire<br />

sia approcci “insulari” sia “di paesaggio” (Villard et al., 1999). In letteratura, sono<br />

state utilizzate tecniche di mappaggio (Bellamy et al., 1996b), punti d’ascolto a<br />

durata variabile (Massa et al., 1998), transetti lungo l’asse maggiore dei frammenti<br />

(Villard et al., 1995; si veda anche Battisti e Teofili, 2001). Per una caratterizzazione<br />

fisionomico-strutturale della vegetazione uno dei metodi maggiormente utilizzati<br />

in questi studi è quello di James e Shugart (1970).

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