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Frammentazione ambientale, connettività, reti ecologiche

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96 <strong>Frammentazione</strong> <strong>ambientale</strong><br />

ne molto rare e minacciate) 5 . La presenza di tali infrastrutture in aree di alto valore<br />

naturalistico costituisce un problema di conservazione per l’alto numero di individui<br />

folgorati o morti per collisione: la linea elettrica che passa presso lo Stagno di<br />

Molentargius, Cagliari, ha provocato la morte, nel solo periodo di studio, di 296 individui<br />

di Fenicottero (Phoenicopterus ruber). Su scala globale, Bright et al.<br />

(2003) hanno sottolineato come 10 delle 25 specie mondiali di otarde (Gruiformi<br />

Otididi), specie legate ad ambienti aperti, siano minacciate a causa delle collisioni<br />

con i tralicci delle linee elettriche oltre che dalla trasformazione di habitat e dalla<br />

persecuzione diretta.<br />

E’ anche da tempo noto il ruolo selettivo delle linee elettriche sulle popolazioni<br />

di Gufo reale (Bubo bubo) nelle aree forestali appenniniche (Penteriani, 1996; si<br />

veda anche Tinarelli e Tirelli, 2003). Penteriani (1996) ha indicato l’elettrocuzione<br />

(fulminazione per contatto di elementi conduttori) una tra le principali cause di<br />

mortalità imputabili indirettamente all’uomo in questo rapace (in certi contesti essa<br />

rappresenta il 75 % delle cause di mortalità) provocando, in alcuni casi, l’abbandono<br />

dei siti. Trattandosi di un grande predatore, presente già naturalmente<br />

con basse densità, è stato sottolineato come ciò possa indurre ricadute a livello di<br />

popolazione su scala regionale anche per i suoi effetti differenziali su alcune classi<br />

di età. Ad esempio Marchesi et al. (2001) hanno riportato come il 39 % dei giovani<br />

involati di questa specie in un’area di studio del Trentino fossero deceduti per<br />

elettrocuzione.<br />

Anche le canalizzazioni artificiali (es., canali di bonifica, di drenaggio e di irrigazione<br />

in aree planiziarie) possono costituire una barriera ai movimenti di specie<br />

poco vagili. Scoccianti (2001) sottolinea come queste strutture artificiali, se con argini<br />

cementati, possano portare ad una frammentazione del territorio con rilevanti<br />

effetti sulla fauna selvatica. Riguardo agli anfibi, questo Autore sottolinea come tali<br />

6 Un particolare tipo di infrastrutture che potremmo definire, secondo quest’ottica, “barriere puntuali”, almeno<br />

a livello del singolo impianto, sono quelle relative agli impianti eolici. Recentemente, alcuni Autori hanno<br />

messo in evidenza l’impatto di queste strutture sull’avifauna, in particolare sui rapaci (si vedano, tra gli<br />

altri, Allavena e Panella, 2003; Forconi e Fusari, 2003; Magrini, 2003).

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